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IL VANGELO DEL GIORNO – mercoledì 26 LUGLIO

seme germoglio

Mt 13,1-9 Una parte del seme cadde sul terreno buono e diede frutto.

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

Parola del Signore

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Contemplo

O Dio Padre nostro, che attraverso la storia e la parola del tuo Figlio ci impartisci degli insegnamenti meravigliosi, donaci un cuore semplice che creda, che si fidi di te, che si lasci guidare dalla tua parola. Donaci di gustare la dolcezza della tua protezione e la sicurezza della tua difesa. Così i giorni della nostra vita trascorreranno sereni sotto il tuo sguardo, “all’ombra delle tue ali” troveremo riparo, e potremo dare al mondo questa testimonianza della nostra fede fatta di un’esperienza continua del tuo amore.

Commento al Vangelo di oggi

Chi semina si preoccupa sia della qualità del seme che della preparazione del terreno. Perché Gesù semina ovunque? Egli agisce così perché è l’unico che conosce la qualità di ogni terreno e sa che, al di là dei sassi e dei rovi che ingombrano la superficie, in profondità quel terreno ha delle vere possibilità di far crescere il seme. Egli non sta a calcolare e a valutare in anticipo il rendimento di ciò che facciamo, se-
mina comunque con abbondanza la sua Parola. Anche con le nostre durezze, incoerenze, resistenze, incostanze, abbiamo sempre la possibilità di farla germogliare perché essa ha in sé la capacità di donare la vita, di comunicarla e farla crescere. Se crediamo in questa forza nascosta della Parola di Dio, non possiamo non aprirci alla fiducia. La Parola può davvero fecondare la nostra vita, aprirla a cammini nuovi, riempirla di gioia. Anche se tutto avviene nascostamente, nella fiducia ci verrà data la gioia di raccogliere quei frutti che il Signore farà maturare in noi e attorno a noi. Dunque, il Signore, non sceglie solo il terreno buono, ma anche quello che appare sterile, pieno di pietre e di rovi, perché dà a ogni persona la possibilità di accogliere la Parola, l’occasione di diventare fertile.

   

il Podcast di don Luciano

 
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