IL VANGELO DEL GIORNO – sabato 27 MAGGIO

Gv 21,20-25 Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua testimonianza è vera.

In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?». Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

Parola del Signore

Contemplo

Ora Pietro è pronto. Ha ammesso di non essere capace di amare come avrebbe voluto, come avrebbe dovuto, come avrebbe potuto. Ora ha misurato il suo limite, perciò Gesù lo sceglie. L’ultima parola che gli rivolge è uguale alla prima, rivoltagli molti anni prima: “seguimi.” Non c’è mai fine alla chiamata, non c’è mai fine alla sequela. Col passare degli anni pensiamo di essere cresciuti nella fede, di avere capito i grandi misteri di Dio. No, non è proprio così. Siamo sempre viandanti, per sempre cercatori, incessantemente pellegrini. Ma il Signore ci chiama, al di là delle nostre stanchezze, al di dentro dei nostri continui fallimenti. Non si scoraggia, il Risorto, vede in noi il Santo che egli ha pensato quando ci ha plasmato dal nulla. Ora ricomincia tutto, per Pietro. La sua vita si consumerà nell’annuncio del risorto, affrontando il difficile compito di rassicurare e condurre i fratelli, lui, uomo di poche parole, abituato alla fatica della pesca. Ora seguirà il Signore fino ai confini del mondo, fino a rendergli testimonianza su quel colle che lo vedrà crocefisso come il suo Maestro, e sepolto sul colle vaticano, monito ed esempio di come si possa divenire discepoli.

Commento al Vangelo di oggi

L’amore di Gesù deve bastare a Pietro. Egli non deve cedere alla tentazione della curiosità, dell’invidia, come quando, vedendo Giovanni lì vicino chiede a Gesù: “Signore che cosa sarà di lui?” (Gv 21,21). Ma Gesù di fronte a queste tentazioni risponde: “A te che importa? Tu seguimi” (Gv 21,22). Questa esperienza di Pietro costituisce un messaggio importante anche per noi [……..] Il Signore oggi ripete a me, a voi e a tutti i Pastori: Seguimi! Non perdere tempo in domande o in chiacchiere inutili; non soffermarti sulle cose secondarie ma guarda all’essenziale e seguimi. Seguimi nonostante le difficoltà. Seguimi nella predicazione del Vangelo. Seguimi nella testimonianza di una vita corrispondente al dono di grazia del Battesimo e dell’Ordinazione. Seguimi nel parlare di me a coloro con i quali vivi, giorno dopo giorno, nella fatica del lavoro, del dialogo e dell’amicizia. Seguimi nell’annuncio del Vangelo a tutti, specialmente agli ultimi perché a nessuno manchi la Parola di vita, che libera da ogni paura e dona la fiducia nella fedeltà di Dio. Tu seguimi!

(Papa Francesco – Santa Messa e imposizione del Pallio ai nuovi Metropoliti, 29 giugno 2014)