Commento al Vangelo del giorno: 1 marzo 2021 – Senza misura

Commento al Vangelo del giorno: 1 marzo 2021 – Senza misura

28 Febbraio 2021 Vangelo di oggi 0
il-Perdono

il-PerdonoIl Vangelo di oggi: Lc 6,36-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Contemplo:

L’amore è una sorgente
L’amore è una sorgente: l’acqua preziosa di questa sorgente chiede stabilità, durata, gusto e perseveranza: rimanete nel mio amore.
Gesù ci invita a rimanere dentro il fiume di questo amore. Le parole di Gesù impongono argini impegnativi, non sempre facili da capire e da accettare. A volte ci viene da pensare che Gesù limita la nostra libertà.
La mediazione di Cristo raccoglie l’amore e lo custodisce per la stagione dei frutti. Così raccolto e guidato, come un’energia soprannaturale, l’amore brucia tutto ciò che è superfluo e dona pienezza alla vita.
La vita cristiana è un essere, anzi un rimanere in Cristo: come il tralcio nella vite, così il battezzato è chiamato a rimanere nel suo amore e ad imparare ad amare come lui. Così si costruiscono i veri rapporti umani. Così si rimane fedeli. Così ci si consuma nell’amore per lunghissimi anni.

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Commento al Vangelo del giorno:

Il passaggio è brusco: dal deserto alla trasfigurazione, dalle tentazioni alla voce rassicurante del Padre. L’esperienza singolare del Tabor è Dio ama esagerare. Il come e il quanto del suo amore non hanno limitazioni, né anagrafe.
Allo stesso modo sono chiamati a comportarsi i suoi figli. Quante volte dovranno scusare il vicino? Oltre ogni misura. In quale grado dovranno donare?
Eccedendo. La medesima quantità che essi utilizzeranno verso il prossimo sarà adoperata verso di loro. Dalla tradizione ebraica Dio è ritenuto un padre misericordioso e tenerissimo. Ciò nonostante, la prima immagine che l’essere umano tende a formarsi di Dio è quella di un giudice esigente, pronto a punire in modo severo e inflessibile i comportamenti malvagi.
Gesù, il Figlio di Dio, riuscirà a rimuovere dal cuore dei discepoli un tale approccio negativo. Egli si sarebbe caricato sulle spalle il pesante fardello dell’umanità peccatrice ed avrebbe pagato in toto ogni debito. Anche per tale ragione, Gesù verrà chiamato “l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.” (Gv 1,29) La sua croce sarà l’unico giudizio di misericordia di Dio sul mondo. Chiunque giudicherà, sbaglierà.
L’errore non sarà nel fatto che il giudizio dell’uomo è ingannevole, ma nel fatto stesso di giudicare perché è usurpare il potere a Dio, e soprattutto perché Dio non giudica, ma giustifica; non condanna ma condona. Il giudizio finale di salvezza o di perdizione su ogni uomo non viene da Dio, ma dall’uomo stesso. Dio lascia ad ognuno il giudizio su se stessi.
Se non si giudicheranno gli altri Dio non giudicherà. Se si perdoneranno gli altri Dio perdonerà. Nella misura in cui si dà al fratello si riceve da Dio.
L’unico metro di misura è la capacità di donare. Dio rinuncia a misurare come rinuncia a giudicare. Si verrà giudicati e misurati da se stessi, in base all’amore donato agli altri.

 

 

   

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