Commento al Vangelo del giorno: 13 Settembre 2019 – Il Maestro che legge il cuore degli uomini!
Il Vangelo di oggi: Lc 6,39-42:
Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt’è due in una buca?
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
Contemplo:
Un raccolto insperato:
Come una terra riarsa, noi veniamo a contatto con un’acqua copiosa e benefica che irrora le nostre membra rinsecchite e porta una nuova vitalità. Non c’è deserto che quest’acqua non possa rendere fecondo; non c’è landa solitaria che non possa trasformare in un giardino lussureggiante. Dentro la nostra terra, condannata alla sterilità, il seme della tua Parola, o Dio, può finalmente crescere e produrre un raccolto insperato. Dentro la nostra esistenza, paralizzata dall’egoismo, il soffio del tuo Spirito agisce come un lievito buono che fa fermentare la pasta. A contatto con la tua acqua scompaiono le tracce persistenti delle nostre impurità, e veniamo liberati da ogni sporcizia che aveva inquinato il nostro povero cuore.
Commento al Vangelo del giorno:
Disse loro anche una parabola: “Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt’è due in una buca?”
Non è un Maestro cieco il nostro, legge il cuore degli uomini in ogni sfumatura; non è arrogante, sa comprendere e compatire. Metro del suo giudizio è la misericordia, i suoi occhi brillano di tenerezza; conosce la fragilità dell’uomo, per questo l’ama tanto. E con semplicità mi chiedo: è lui che sta ispirando le mie scelte, il mio agire, il mio pensare? E’ lui che davvero guida le mie mani, i miei gesti, i miei passi? Oppure altro mi distrae ed attrae? Dove porto, in questo caso, coloro che mi sono affidati e che ancora dipendono da me? Dove, se non al precipizio? Cristo, luce del mondo, unico Maestro, possa il mio cuore non abbandonarti, possano i miei passi ricalcare i tuoi. E quando non ne avrò il coraggio donami le mani di fratelli che possano sollevarmi e accompagnarmi.