Commento al Vangelo del giorno: 17 Maggio 2019 – Saremo tutti uguali

Il Vangelo di oggi: Gv 14, 1-6:
“Io sono la via, la verità e la vita”
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».
Contemplo:
Modulare tutto nella preghiera:
Amici, se voi siete credenti, e vi incontrate con Cristo, col Signore, in un rapporto personale con lui, andando alla ricerca del suo volto, allora avrà significato tutto il vostro sforzo, il vostro impegno missionario. Voi avete tante idealità, coltivate nel cuore tanta passione per andare a dare una mano ai più poveri, alla gente che soffre. Credo che voi rafforzerete i contenuti delle vostre tensioni se modulerete tutto nella preghiera. Perciò questo rapporto personale con Gesù Cristo, questa ricerca del suo volto, questo ascolto della sua parola non devono mancare; senza avere la smania del predicatore, perché non val la pena sprecarsi con le parole che non hanno significato se non sono avvalorate anche da una prassi che faccia vedere come la parola di Gesù oggi si deve incarnare.
Commento al Vangelo del giorno:
Inizia con questo brano la lettura dei discorsi di Gesù che il testo giovanneo pone prima dell’arresto e del processo del Signore. Una lunga comunicazione tra Gesù e i suoi discepoli, che è tipica solo del quarto vangelo. Il passo di oggi si apre con un invito di Gesù, che prepara i suoi all’imminenza della croce: «Non sia turbato il vostro cuore» richiama il Salmo 42- 43, che esprime il desiderio di superare il turbamento con la fiducia piena in Dio. A questo invito, che chiede di disporre il cuore alla fiducia nel Signore e nel suo progetto, per quanto oscuro e difficile possa apparire, segue una promessa: “Nella casa del Padre vi sono molte dimore”. Il termine “molte” sta ad indicare non un numero o una qualità, ma un’abbondanza. Quando pensiamo al paradiso non dobbiamo pensare che ci siano “posti diversi, migliori o peggiori”, come talvolta siamo abituati a fare; la salvezza è per tutti e per tutti uguale. Così come il termine “posto” non indica un luogo, un posto a tavola, un posto in una sala, ma nel vangelo di Giovanni rimanda al tempio e, dunque, al tempio che è Gesù stesso: i discepoli saranno con lui, dove è lui. Per un po’ saranno separati dal Signore che sta per essere glorificato (la Pasqua), ma poi saranno con lui presso il Padre: “Dove sono io siate anche voi”. Se c’è un’allusione al ritorno del Signore nella gloria alla fine dei tempi, c’è anche un presente utilizzato nei verbi del testo, che ci invita a riflettere come “l’essere con il Signore” è già azione in atto nella vita del discepolo, nel cammino della storia e del mondo. Con Cristo inizia il tempo ultimo; il tempo dell’uomo si incontra con l’eternità di Dio; la caparra della vita eterna ci è già donata nello Spirito, ciò che viviamo sulla via del Signore è già il cammino che conduce l’uomo e il mondo al suo compimento pieno, nell’abbraccio del Padre.