Commento al Vangelo del giorno: 18 Febbraio 2019 – Nella brezza del quotidiano

Commento al Vangelo del giorno: 18 Febbraio 2019 – Nella brezza del quotidiano

18 Febbraio 2019 Vangelo di oggi 0
segno di dio

Il Vangelo di oggi: Mc 8,11-13

Perché questa generazione chiede un segno?

segno di dioIn quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.

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Contemplo:

Non il rumore:
Il profeta Elia scopre, noi scopriamo, che il Signore è inconoscibile e che solo quando facciamo tacere tutte le nostre proiezioni idolatriche, scopriamo la sua presenza. Non possiamo trattenerlo, non possiamo neppure registrare in qualche modo il suo passaggio e la sua presenza davanti a cui stiamo, ci fermiamo e da cui siamo afferrati. Dio non si lascia afferrare, ne possedere: si dà liberamente, gratuitamente, “per primo”. Accolto nella fede, abita in chi lo ascolta, una presenza sottile ma forte, una parola che è rumorosa come il vero silenzio, che scava nel cuore e ci fa udire parole indicibili che non è lecito ad alcuno di pronunziare.

Commento al Vangelo del giorno:

Per capire i veri segni di Gesù occorre una disponibilità interiore, diversamente rimangono muti e senza senso.
Un segno dal cielo. Una conferma della potenza divina, la straordinarietà di un evento, la prova che esiste, opera, c’è. Il Dio di Gesù non si sottopone alle richieste degli uomini che gli chiedono un segno, non è disposto ad esibirsi, a mostrarsi nel turbine che schianta i cedri del Libano. La sua grandezza si manifesta nella brezza che sfiora il quotidiano: lo stupore che genera il bagliore di un tramonto, il profumo di un piccolo fiore, l’agile maestria di un uccellino che intesse il proprio nido baciato dai tiepidi raggi primaverili. E’ il Dio dei semplici che colgono nei gesti ordinari la sorpresa dello straordinario. Un segno? Eccolo. E’ il coraggio di quella madre che vive con dignità la perdita del suo figliolo, è il sorriso di quell’uomo che ha perdonato un torto subito, è il l’obolo silenzioso di chi, come la vedova del Vangelo, dona nel segreto tutto quello che ha. Quando l’uomo esce da se stesso, dalle proprie passioni, dal suo gretto egoismo diventa il segno evidente della potenza di Dio che opera nella quotidianità delle miserie umane, che rende grande l’innata fragilità della natura umana.

   

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