Commento al Vangelo del giorno: 27 Luglio 2019 – La Parola di Gesù è luminosa

Sabato 27 luglio 2019
Es 24, 3-8; Sal 49
Vangelo secondo Matteo (13, 24-30)
Preghiera iniziale
Parla il Signore, dio degli dei, convoca la terra da oriente a occidente. Da Sion, bellezza perfetta,
Dio risplende. Viene il nostro Dio e non sta in silenzio. (Salmo 49)
Vangelo
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania.
Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”.
E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”».
Medita la Parala
La parola di Gesù è doppiamente luminosa! Anzitutto perché Gesù insiste nel dire che il seme è buono. A volte ci roviniamo la giornata solo perché qualcosa va storto: rimuoviamo, irritati, il buono e il bello che Dio ci ha donato in quel giorno. In secondo luogo questa parola è luminosa perché ci dice che Dio ha a cuore ciò che semina in noi. Proprio perché è certo di aver seminato del buon grano, Dio non vuole correre il rischio di sradicarlo come suggerirebbe il buon senso dei servi e l’invidia del nemico. Come il valore del buono, del vero e del bello non è sminuito dal cattivo, dal falso e dal brutto che vi è frammischiato, così la parola seminata in noi, non ha bisogno di crescere in una camera sterile: il nostro cuore è il terreno prediletto dal Dio della pazienza e della bontà.
Contemplo
Mio Dio, un nuovo giorno: ecco io mi risveglio e tu mi attendi. Voglio stare davanti a te quest’oggi. Nel bene e nel male, nella gioia e nella fatica, davanti a te, mio Creatore. Le cose e le persone sono nuovamente davanti a me, al mio risveglio ogni mattina, Signore. Tu le hai create e hai disposto in loro un seme di vita. Questo seme chiede di crescere obbedendo ad un misterioso programma. Io accetto, Signore, di dare una mano a questa misteriosa volontà. Accetto di vivere nel rispetto della vita che tu hai creato, Signore mio Dio. Accetto di vivere per portare a compimento la vita dentro di me. Signore, mio Dio, la vita è mia ma affonda le radici in un terreno che non sono io e da cui riceve sostanza e linfa: Tu sei la linfa di cui tutto si nutre.