Commento al Vangelo del giorno: 28 Settembre 2018 – Chiama chi vuole
Brano Evangelico: Lc 9, 18-22
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Medita
Chi hai scelto per seguirti, Signore? Hai chiamato pescatori dalle grandi mani che odorano di mare, con i volti rigati di salsedine e i piedi nudi sulla spiaggia, con gli occhi attenti che riconoscono il tempo da una nuvola o da un incresparsi d’onde: erano uomini concreti che lavoravano, che sudavano e la sera si fermavano stanchi a guardare il cielo prima di dormire. Hai chiamato chi seguiva una voce e attendeva la Parola, chi ascoltava il silenzio del deserto e conosceva la promessa, chi, attento ai sogni e disposto alla rinuncia, non si irrigidiva nella legge e non cercava compromessi: erano uomini profondi che tracciavano una via, che pregavano e la sera si fermavano assorti a guardare il cielo prima di dormire. Hai chiamato uomini d’azione che si battevano per un ideale, pronti a rischiare se stessi per la libertà degli altri, a combattere per ottenere giustizia, a rimproverare i potenti, pronti a gridare per svegliare il mondo e scuotere chi dorme quando è ora di darsi da fare: erano uomini irruenti che lottavano, che pagavano di persona e la sera si fermavano preoccupati a guardare il cielo prima di dormire. Chiami noi, Signore, capaci, se vogliamo, di lavorare e servire, capaci di preghiera e di ascesi, di coraggio e di azione per amore del mondo: ci chiedi la nostra vita a servizio degli altri, la nostra mente che scruta e si affida al mistero, il nostro impegno in favore degli ultimi; chiami noi, Signore, quando la sera ci fermiamo stanchi, mistici o inquieti e guardiamo il cielo prima di dormire.
Parola di Dio in briciole
Uno sguardo di sapienza e benevolenza sulla propria vita
“….Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo; inoltre ha posto nel loro cuore la durata dei tempi, senza però che gli uomini possano trovare la ragione di ciò che Dio compie dal principio alla fine.”(Qo 3,1-11)
Uno dei doni più importanti da chiedere a Dio è quello dell’equilibrio: ciò significa avere uno sguardo pieno di sapienza e benevolenza sulla propria vita. Tale sguardo ci permette di fare le cose giuste al momento giusto, di avere il senso della misura e la capacità di valutarle obiettivamente. In effetti, è proprio questo il nostro problema: ci sono delle situazioni in cui dovremmo agire e parlare con chiarezza, e invece non lo facciamo; ci sono poi delle situazioni a tacere e a lasciare che sia Dio a risolverle e non lo facciamo. Da questo derivano tanti guai e fraintendimenti tra noi. Se ricordassimo più frequentemente che ci sono dei tempi, nella vita, che vanno rispettati, ci comporteremmo davvero in maniera saggia. Riusciremmo man mano a scoprire che Dio ha fatto ogni cosa bella, nella sua grande bontà. Perciò, non sprecare il tuo tempo ma ricerca in lui il significato delle cose che accadono nella tua vita e cerca di viverle con intensità.
Preghiera
Per me Gesù è il mio Dio, Gesù è il mio sposo, Gesù è la mia vita, Gesù è il mio solo amore, Gesù, il mio tutto di tutto. La mia pienezza.