Commento al Vangelo del giorno: 31 maggio 2021 – Il nostro grazie
ll Vangelo di oggi: Lc 1,39-56
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili; in quei giorni,
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Contemplo:
Tu sei qualcosa di me
Si, parlami spontaneamente di tutto ciò che ti preoccupa. Io lascio spazio alla tua iniziativa. Non credere che ciò che ti riguarda mi possa lasciare indifferente, poiché tu sei qualcosa di me. L’essenziale per te sta nel non dimenticarmi, nel rivolgerti a me con tutto l’amore e con tutta la fiducia di cui sei attualmente capace. Guardami, parlami, ascoltami. Io non sono soltanto testimone di verità, ma la verità. Io non sono solo canale di vita, ma la stessa vita. Io non sono soltanto raggio di luce, ma la stessa luce. Chi comunica a me, comunica alla verità. Chi riceve me, riceve la vita. Chi segue me cammina su una strada di luce, e la luce che sono io cresce in lui.
Commento al Vangelo del giorno:
Una festa come questa celebrata da più di ottocento anni dai figli di san Francesco, ha da dire molte cose a tutti noi. Il senso della gioia innanzitutto, per un fatto straordinario, non desiderato, non richiesto, ma comunque riconosciuto come un dono preziosissimo di Dio: davanti all’intervento divino nella nostra esistenza non possiamo far altro che dirgli il nostro grazie. Sarà un ringraziamento piccolo, debole, ma deve essere sincero, deve rappresentare la nostra disponibilità ad accogliere il Signore, in tutto e per tutto. Il senso della donazione è per noi la risposta di fede di un’anima completamente libera dagli affanni di questo mondo, vuota dagli ostacoli che la separano da Dio stesso. Il senso della prospettiva futura, accettando ogni cosa come dono di Dio, ci colloca perciò nella categoria di coloro che, pur vivendo la vita di tutti i giorni, con le sue gioie e suoi dolori, trasformano la speranza in certezza cristiana: Dio cioè realizza tutto ciò che promette.