Commento al Vangelo del giorno: giovedì 03 Novembre – La gioia pasquale!

Il Vangelo di oggi: Lc 15,1-10

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova?
Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova?
E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

Contemplo: Amore invisibile

La nostra deve essere una vita svincolata da ogni legame terreno, libera di essere disponibile al massimo della sua ragion d’essere, della sua regola suprema: la carità evangelica.
E’ la carità che diviene in noi e ci fa diventare questo o quello a seconda che il nostro prossimo stesso è questo o quello.
Nessuno dei segni che ci rendono presente l’amore invisibile può essere di per sé questo amore invisibile, al di fuori di Gesù Cristo.
Tale amore lo si cerca senza tregua: non lo si è mai già trovato, ma lo si scopre quotidianamente sotto le forme, talvolta grossolane, della nostra vita semplice.

Commento al Vangelo del giorno:

“Vi dico ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.”
E’ la gioia di Dio e di tutto il paradiso che oggi viene solennemente proclamata.
Peccato che tale gioia non sia sempre condivisa dagli uomini!
Ciò accade forse perché noi nei confronti degli altri esigiamo la giustizia e per noi stessi invece la misericordia.
L’intensità della gioia di ritrovare ciò che era perduto è proporzionata all’amore che abbiamo per ciò che si è perso.
Ciò si può sperimentare anche nelle nostre esperienze umane.
Esulta il pastore che ritrova la pecora smarrita e vuole rendere partecipi del suo gaudio anche gli amici.
Dio ci ama di un amore immenso e incontenibile.
Tutta la storia della salvezza ne è una chiarissima e splendida dimostrazione.
La gioia poi è diventata perenne, sicura e garantita nella risurrezione sua e nostra.
E’ diventata la gioia pasquale!

briciole di vangelo

__________

Ascolta l’audio commento al Vangelo del giorno di don Luciano, scegli tra:

youtube-logo apple podcast logo spreaker