Vangelo di oggi

Commento al Vangelo del giorno: Giovedì 07 Luglio – La forma più profonda della povertà di spirito

Il Vangelo di oggi: Mt 10,7-15

cammino missionario

E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l’operaio ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città.

Contemplo:

La saggezza di Dio:
Chi è capace di entrare in una saggezza che non è quella umana, ma quella di Dio? Non certo le persone che si atteggiano come se fossero un monumento di se stesse o che sorridono solamente davanti alle telecamere. Secondo il vangelo c’è una categoria di persone capaci di questa conversione: è la categoria dei piccoli, cioè degli indotti intelligenti, i quali sono persuasi che c’è un altro registro di valori rispetto a quello comunemente riconosciuto e che il destino ultimo dell’uomo non si gioca sul tavolo dei potenti. Possono essere ignorati, umiliati, derisi, ma nessuno toglie loro la fierezza di pensare liberamente e di ridere delle persone troppo serie.

Commento al Vangelo del giorno:

Il discorso di Gesù ai discepoli è un completo programma missionario. La loro missione è la stessa di Gesù: predicare che il regno dei cieli si è fatto vicino e che, quindi, non c’è tempo da perdere, non si può rimandare, e per questo si alza forte la loro voce: convertitevi! Vi è anche una serie di istruzioni per i discepoli inviati in missione. In primo luogo sta la povertà del missionario e la gratuità dell’impegno apostolico, in quanto egli non fa altro che restituire agli altri ciò che, per primo, ha abbondantemente ricevuto. Sembra qui di sentire san Francesco che, proprio perché è conscio di aver ricevuto tutto da Dio, a Dio tutto vuol restituire. E’ la forma più profonda della povertà di spirito: tutto ciò che è in noi è dono di Dio e, perciò, tutto deve generosamente tornare a Dio e agli altri.

   

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