Commento al Vangelo del giorno: lunedì 28 Novembre

Il Vangelo di oggi: Mt 8,5-11

Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».

Commento al Vangelo del giorno:

Oggi sulla Cattedra di Mosè sale un pagano, un soldato, un centurione. Con poche parole diventa maestro di fede in Israele: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande!».
Tutte le volte che riceviamo Gesù Eucarestia la sua piccola professione di fede, le sue parole diventano le nostre: “Signore non sono degno di partecipare alla tua Mensa ma di soltanto una parola e io sarò salvato”.
“Non sono degno…” E’ una presa di coscienza di quello che siamo, della nostra finitudine, delle nostre miserie. Se penso alla mia vita, al disordine che c’è dentro di me, rivivo il mistero di una povera capanna, di una piccola stalla dove Gesù è nato, è diventato Luce nella mia oscurità.
“Non sono degno” E’ una presa d’atto e un riconoscersi poveri davanti al Signore, alla sua bontà; una bontà che lo rende mendicante d’amore nei confronti delle nostre indigenze e delle nostre cattiverie. Ci dona se stesso, diventato per noi una briciola di pane, una luce fioca nelle nostre penombre; ma, se come dice San Carlo Borromeo: “ Una qualche scintilla del divino amore è stata accesa in te, non cacciarla via, non esporla al vento.
Tieni chiuso il focolare del tuo cuore, perché non si raffreddi e non perda calore.
Fuggi, cioè le distrazioni per quanto puoi.
Rimani raccolto con Dio, evita le chiacchiere inutili”, potremo diventare sua dimora. Non importa se non siamo degni dell’immenso amore di Dio nei nostri confronti, basta solo che una piccola scintilla di questo amore sia custodito nella penombra della nostra povertà.
Allora, come il centurione, potremo dire: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato”.