Commento al Vangelo del giorno: mercoledì 14 Settembre – La potenza della croce

Il Vangelo di oggi: Gv 3,13-17

croce-2In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo.
E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Contemplo

Gesti di riconciliazione

Disattenzione è la mancanza di vigilanza, è l’essere rattrappiti, chiusi in se stessi; disattenzione è parlare con un ammalato raccontandogli le nostre cose, senza accorgersi che sta sudando, che ha bisogno di un bicchiere di acqua…
Disattenzione è uscire con un’osservazione pungente, non pensando che qualcuno intorno a noi ne sarà ferito, disattenzione è il non accorgersi di ciò che capita agli altri…
Sono tante le disattenzioni che feriscono e rovinano le amicizie più belle, che creano incomprensioni nella famiglia, tra fidanzati, tra sposi.
Quanti gesti di attenzione, invece, riconciliano e riparano, intessono rapporti di pace!

Commento al Vangelo del giorno:

“…Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”.
La notte dell’incredulità che avvolge anche Nicodemo, pure inquietato da ciò che vede fare e sente dire da Gesù, può essere illuminata solo dalla follia di un amore assolutamente sconosciuto all’uomo, sempre portato a ridurre e a imprigionare anche Dio nelle precarie figure dei propri fatui e inconsistenti amori.
Solo nel segno paradossale e assoluto della croce si rivela il vero volto di Dio, cioè il vero volto dell’amore: non un miraggio tanto incantevole quanto ingannevole, non un sentimento tanto intenso quanto effimero;
ma un dono immeritato e sempre preveniente, che nulla e nessuno, neppure il rifiuto dell’uomo, può sminuire o vanificare.
La potenza della croce, piantata nella nostra arida terra, sarà sempre feconda di nuovi e sorprendenti frutti di salvezza.