Commento al Vangelo del giorno: Venerdì 15 Aprile 2022 – Ci ha amati e ha dato se stesso per noi

Il Vangelo di oggi: Gv 18,1-19,42 Passione del Signore

passione cristo

Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».
Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”».
Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto». I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro:
«Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così. Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!».
Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete».
Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!».

E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

Contemplo:

L’Amore immolato:
L’ora della crocifissione e della morte di Gesù corrisponde all’ora della sua massima fecondità nello Spirito. Quando l’amore di Gesù raggiunge il culmine nell’immolazione, dal suo totale annientamento, come dalle profondità di una sorgente sotterranea, scaturisce la Chiesa, che è la nuova comunità dei credenti, il nuovo Israele, il popolo della nuova alleanza.
Stendendo le tue mani sulla croce, o Cristo, hai riempito il mondo della tenerezza del Padre. Per questo noi intoniamo a te un canto di vittoria.
O Cristo, amore crocifisso fino alla fine del mondo nelle membra del tuo corpo, fa’ che oggi sappiamo comunicare alla tua passione e alla tua morte per gustare la tua gloria di risorto.

Commento al Vangelo del giorno:

Oggi la Chiesa commemora la morte del suo Signore con la preghiera, il digiuno, la liturgia che è rivestita di tristezza per non avere al suo centro la ripresentazione del sacrificio eucaristico.
Siamo chiamati a fissare lo sguardo su Gesù crocifisso e morto per i nostri peccati e risorto per la nostra salvezza.
Il suo sacrificio ha una sola spiegazione: ci ha amati e ha dato se stesso per noi.
E’ questo il Vangelo: il lieto annuncio dell’amore di Dio in Gesù Cristo per noi.
Gesù ci ha amati e ci ama con cuore divino e umano insieme: amore pieno di forza e di delicatezza, tenerissimo e costante.
La croce ce lo attesta. Anche da risorto Gesù conserva i segni della sua passione, le sue ferite.
Di essi è fiero perché sono il segno del suo grande amore per noi. E affinchè corrispondessimo al suo amore ci ha dato lo Spirito santo che ci fa credere all’amore di Dio per noi e ci rende capaci di amarci come Gesù ci ama.

don Luciano Vitton Mea