Commento al Vangelo del giorno: venerdì 23 Settembre – La nostra forza

Il Vangelo di oggi: Lc 9,18-22

gesu discepoliUn giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Contemplo: Maria, l’oggi di Dio

In tutto vicina a noi, nella fragilità della condizione creaturale e nell’esperienza dolorosa dell’accompagnare il cammino di suo Figlio verso la Croce, Maria è la donna che col “si” della sua fede fa del suo oggi l’oggi di Dio.
Ella “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19), ovvero, ponendole in relazione l’una con l’altra e tutte col mistero di Dio.
Maria nell’Annunciazione ci insegna a leggere il nostro oggi alla luce della Trinità che l’avvolge, riconoscendo nello sviluppo del mistero pasquale la misteriosa Bellezza che illumina il nostro tempo e l’intero svolgersi dei secoli, specialmente dei 2000 anni che ci separano dalla prima venuta dell’Eterno nel tempo.

Commento al Vangelo del giorno:

Il Figlio dell’uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, essere messo a morte e risorgere il terzo giorno.
Alle sofferenze fisiche si affiancano per Cristo quelle morali : l’incomprensione, il rifiuto della sua buona novella, l’indifferenza davanti ai suoi gesti e alle sue parole di vita. Per noi che abbiamo scelto di seguirlo, si prospetta la medesima via crucis e la sperimentiamo quando, a fronte dei nostri innumerevoli tentativi di annuncio veniamo derisi, incompresi e, la maggior parte delle volte, criticati.
Cristo, tuttavia, non ci lascia soli, si fa solidale con noi e ci invita a non demordere, poiché il premio riservato a chi lo annuncia è la vita eternamente vissuta con lui. Questa è la nostra forza!