Il Vangelo di oggi: Mc 10,1-12
In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano.
La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie.
Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione Dio li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non
sono più due, ma una sola carne.
Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Contemplo:
Mensa e testimonianza
L’Eucaristia per tutti, vicini e lontani, praticanti e indifferenti, è l’evento più qualificante nella vita del credente, fonte e culmine della comunità.
Anzi, sembra talora che la fede si esaurisca nella partecipazione a tale celebrazione.
Ed è questo il suo vero limite, il suo svuotamento. Il convenire della comunità cristiana intorno alla mensa di Cristo distingue il cristiano se cambia vita. In tal modo la comunità diventa segno rivelatore del volto di Dio che invita al banchetto segno di un’amicizia ricevuta e da comunicare agli altri.
Dio si rivela attraverso i gesti e l’esistenza rinnovata di una comunità.
L’incontro con Dio è stato vero se si abbandona la sua mensa con la passione rinnovata della testimonianza e della missione, con il desiderio di dare agli altri quanto si è sperimentato.
Commento al Vangelo del giorno:
“…i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto…”
“E’ lecito?”.
Mentalità scrupolosa, tutt’altro che scomparsa secondo cui la relazione con Dio e con gli altri è ridotta a una questione di liceità o meno.
Se le leggi della Chiesa lo consentono, allora sono a posto con Dio e con la mia coscienza!
Gesù va oltre: prende le distanze dalla legge, mostrando che c’è qualcosa di più vitale della norma.
E al cuore della norma c’è un sogno bellissimo: il sogno di un Dio che da sempre desidera la comunione; un Dio che congiunge.
Coniuge viene da cum,-iugo: “con lo stesso giogo”. Dio stesso è il giogo, colui che congiunge.
Lui fa l’unione, lui fa che siano una carne sola.
E mai senza di noi.
Satana il nemico è colui che separa.
L’uomo non separi mai! Ma, come Dio, si impegni a congiungere vite.