Eccolo…

Eccolo.
Un bambino che giace in una mangiatoia.
Il Dio fratello, Dio-con-noi, avvolto nel mantello della nostra fragilità.
Un mantello di paglia.
La paglia della nostra umanità.
Le contraddizioni del nostro tempo, le violenze,l’ingiustizia strutturale, le carovane dei profughi.
La paglia della Chiesa.
Il volto del potere, l’insensibilità ai problemi della gente, l’incapacità di parlare al cuore delle persone e narrare la misericordia.
La paglia della mia vita.
Le mie lontananze dal Vangelo, la poca fede, la tentazione di fare il mestiere di uomo da me stesso.
Entriamo in questo Natale non nascondendo questa povera paglia.
Lasciamo che venga raggiunta e colmata dalla sua presenza.
Diventerà peccato perdonato, solitudine consolata, debolezza che trova ancora la forza di sperare.