IL VANGELO DEL GIORNO – lunedì 14 AGOSTO
Dal Vangelo secondo Matteo (17, 22-27)
In quel tempo, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo sta
per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi
furono molto rattristati. Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi
riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei».
E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro
per me e per te».
Commento al Vangelo di oggi
Che cosa deve fare un cristiano, cosa gli è chiesto?
Che meraviglia! Ci è chiesto di risplendere, diffondere luce e calore; ci è chiesto di dare sapore, rendere
gustoso ogni momento, ogni incontro. La malinconia è una tentazione, la tristezza non dovrebbe esistere,
perché nemmeno la morte è stata più forte del Cristo.
Siamo nel mondo, uomini tra gli uomini, senza sottrarci alla fatica di vivere, ma non del mondo. Siamo
attenti e capaci di piangere con chi è nel pianto e di gioire con chi è nella gioia. Negli occhi, sul volto, nei
gesti e nelle parole portiamo la speranza che ci fa vivere.
Siamo le mani, lo sguardo, il volto di Dio e della sua misericordia, più grande di ogni cosa. Oggi più che mai, proprio ora, alziamo la testa e cominciamo a splendere, diamo sapore, rendiamo buona la nostra vita.