Il Vangelo del giorno – Lunedì 6 Novembre

Vangelo di Luca 14, 12-14
In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Contemplo:
II disegno di Dio sull’uomo emerge con chiarezza fin dall’inizio: egli crea un essere relazionale, non lo vuole solo, lo pensa proprio a immagine di sé. Anche se l’uomo tenta di smentire da subito tale progetto. Quando Caino alla domanda di Dio («dov’è tuo fratello?») risponde negandola propria responsabilità fraterna, in quel momento è come se negasse il progetto della creazione; e proprio allora, credo, egli uccide Abele, come fa chiunque neghi di essere responsabile dell’altro. Illuminante, al riguardo, la lettura di Berdjaev: nel giudizio finale, egli pensa, Dio farà la stessa domanda, ma a ruoli invertiti: «Abele, dov’è tuo fratello Caino?». E siccome tutti ci sentiamo Abele (o nessuno Caino), questa sarà la domanda che deciderà del nostro destino: quanto ci siamo sentiti responsabili dell’altro, fino a farci carico del suo male?
Commento al Vangelo di oggi:
La vita cristiana vuole essere ogni giorno un imparare a guardare la vita, i fratelli e le sorelle, dal punto di vista degli ultimi e dei poveri. La fragilità può diventare meravigliosa occasione di vivere la carità con i fratelli che incontriamo. Accogliamo quindi l’annuncio di Gesù che ci invita a offrire un banchetto di comunione con chi non ha nulla da donarci in cambio se non la sua gioia di sentirsi fratello e sorella amata. In questo modo potremo essere fonte gioia per molti.
Oh, quanto è profonda la ricchezza, la sapienza, la scienza di Dio! Chi mai ha potuto conoscere il suo pensiero? Ecco, ora, la storia si svela nel suo disegno di misericordia. E io voglio guardarla non come un ammasso di contrapposizioni o come un groviglio di complicati equilibri.
Voglio guardare alla storia come chi non ha denaro e riceve l’invito a venire, a partecipare alla mensa dei popoli. So che qualcuno ci ama con assoluta gratuità e per lui non esistono ranghi e parentele.
Egli guarda la nostra piccola storia racchiudendola dentro il mistero della disobbedienza per usare a tutti misericordia. Poiché da lui, grazie a lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli.