Il Vangelo del giorno – Sabato 4 Maggio
Vangelo di Giovanni 15, 18-21
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto:
“Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».
Commento al Vangelo di oggi:
Ci sono momenti in cui si fa fatica a ricordare, a ripercorrere la propria vita.
Momenti in cui il non senso prevale e annebbia la quotidianità.
In questi momenti Gesù ci invita a focalizzarci sulla sua parola: il servo non è più grande del suo padrone.
È un invito a non fare tutto da soli e, soprattutto, a non pensarci soli nel nostro cammino.
Nel nostro divenire di persone, la vicinanza di Dio impedisce che le nostre esperienze di crisi siano solamente delle macerie, ma permette che diventino luoghi in cui può sorgere una nuova vita.
Portare nuovamente al cuore è un invito a nascere di nuovo, anzi, a rinascere per diventare pienamente chi noi siamo: figli del Padre.
Contemplo:
«Si può vincere sempre nel calcio, l’importante è non rimanere ostili ai cambiamenti», ribadiva Valentino Mazzola. La frase del noto calciatore italiano si può applicare anche al contesto spirituale.
Non è raro infatti trovare abissi di ostilità ai cambiamenti e opposizione al Vangelo persino tra coloro che si professano credenti. Questa constatazione ci lascia un po’ di amaro in bocca, ma ci permette di accogliere la realtà per come si presenta: piena di contraddizioni e di possibili persecuzioni.
«Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi», dice Gesù. Non basta dunque dire di credere se non viviamo una testimonianza vera del Vangelo, se il nostro annuncio genera più opposizioni che adesioni. il mondo attende la parola del Signore, desidera conoscere il suo amore ma molte volte trova portoni chiusi e solo richiami pesanti.
Non mancano infatti episodi in cui invece di portare misericordia alle anime, le opprimiamo con un senso di superiorità che non è cristiano. Se nel mondo c’è una forza oppositiva alla religione sarebbe anche il caso di chiederci se talvolta non siamo proprio noi la causa per cui questa forza invece di diminuire cresce a vista d’occhio.