Vangelo di oggi

IL VANGELO DEL GIORNO – venerdì 2 Giugno

Il Vangelo di oggi:  Mc 11,11.25 La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni. Abbiate fede in Dio!

Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània. La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono. Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si tra- sportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni”?
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercava- no il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città. La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai ma- ledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chie- derete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».

 

Parola del Signore

Contemplo:

Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Ed ecco che tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo. E io, brutto, mi avventavo sulle cose belle da te create. Eri con me ed io non ero con te.
Mi tenevano lontano da te quelle creature, che, se non fossero in te, neppure esisterebbero. Mi hai chiamato, hai gridato, hai infranto la mia sordità. Mi hai abbagliato, mi hai folgorato, e hai finalmente guarito la mia cecità.
Hai alitato su di me il tuo profumo ed io l’ho respirato, e ora anelo a te. Ti ho gustato e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio di conseguire la tua pace.

(Sant’Agostino, Le confessioni)

Commento al Vangelo di oggi:

Lasciando sbigottiti gli apostoli Gesù disse:
Ancora una volta il vero Tempio l’avete demolito nei vostri cuori. Quante volte Dio ha cercato di avvicinarvi come fa una gallina quando raccoglie i pulcini sotto le sue ali! Ma non avete volu- to, non avete voluto ascoltare. Ebbene, non passerà questa generazione e anche questo Tempio sarà distrutto e non resterà pietra su pietra”. Sia ben chiaro: staccarsi da Dio, ribellarsi a Dio, calpestare i comandamenti di Dio ha sempre conseguenze drammatiche. Ma, nel frattempo, Dio ha inviato nel mondo il suo Figlio che è il vero Agnello Liberatore dalla vera schiavitù che è il peccato. Cioè la cattiveria, l’egoismo, l’orgoglio, l’invidia, la gelosia, l’impurità, il rancore, l’odio, la vendetta. E Gesù, nell’ultima cena ci ha consegnato la legge suprema della libertà e del cambiamento. Ci ha donato il Comandamento dell’Amore che ci distingue da tutti i popoli e ci rende popolo nuovo, fermento di vita nuova per il mondo. Gesù, sapendo bene quel che diceva, ha gettato una sfida che Dio solo poteva gettare e ha detto, anzi ci ha detto: “Vi do un comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avrete Amore gli uni per gli altri”. Il cuore e la sfida coraggiosa di questo co- mandamento inaudito sta in queste parole:
“Amatevi come io ho amato voi”.

(Card. Angelo Comastri)

   

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