IL VANGELO DEL GIORNO – VENERDÌ 24 MARZO
Gv 7,1-2.10.25-30
Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora.
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere?
Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla.
I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete.
Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
Parola del Signore
Contemplo:
Abbiamo reso i nostri cuori duri come pietra con l’ostinato orgoglio, la violenza finemente perpetrata, le ambizioni grandi o piccole perseguite ad ogni costo.
Ogni giorno condanniamo l’Innocente a una morte infame, quando il principio che ci muove è altro dall’amore.
Vieni, Santo Spirito, crea in noi un cuore nuovo!
Tu luce beatissima, rischiara la coscienza, illumina l’intelletto: abbiamo preteso di conoscere Dio e abbiamo disprezzato il suo Cristo nei molti poveri umiliati dalla vita, che senza apparenza né splendore ci sono passati accanto.
Vieni, Santo Spirito, crea in noi un cuore nuovo!
Ospite dolce dell’anima, aiutaci a scoprire l’origine di quel Mite che ha portato in silenzio l’iniquità di noi tutti, e non si è vergognato di chiamarci fratelli.
Conformaci a lui, perché comprendiamo la grazia di vivere da figli dell’unico Padre, da lui invitati con Cristo a portare l’amore ad ogni creatura.
Commento al Vangelo di oggi:
La conoscenza di Dio diventa vita eterna. Ovviamente qui con “conoscenza” s’intende qualcosa di più di un sapere esteriore, come sappiamo, per esempio, quando è morto un personaggio famoso e quando fu fatta un’invenzione.
Conoscere nel senso della Sacra Scrittura è un diventare interiormente una cosa sola con l’Altro. Conoscere Dio, conoscere Cristo significa sempre anche amarLo, diventare in qualche modo una cosa sola con Lui in virtù del conoscere e dell’amare.
La nostra vita diventa quindi una vita autentica, vera e così anche eterna, se conosciamo Colui che è la fonte di ogni essere e di ogni vita.
Così la parola di Gesù diventa un invito anche per noi: diventiamo amici di Gesù, cerchiamo di conoscerLo
sempre di più! Viviamo in dialogo con Lui! Impariamo da Lui la vita retta, diventiamo suoi testimoni! Allora diventiamo persone che amano e allora agiamo in modo giusto. Allora viviamo veramente.