Incontrare il Signore vivo oggi
“Mia gioia, Cristo è risorto”.
Con queste parole san Serafino di Sarov era solito salutare i suoi visitatori, facendosi così in ogni tempo messaggero della gioia pasquale. Nel giorno di Pasqua attraverso il racconto evangelico, l’annuncio della risurrezione viene rivolto a tutti gli uomini dagli stessi angeli e, dopo di loro, dalle pie donne di ritorno dal sepolcro, dagli apostoli e dai cristiani delle generazioni passate, ormai per sempre Vivi nel vivente.
Le loro parole, sono un invito, quasi una provocazione. Esse fanno riemergere nel cuore di ciascuno l’interrogativo fondamentale della vita: Chi è per te Gesù? Non bisogna cercare tra i morti l’Autore della vita.
Non si incontrerà Gesù nelle pagine dei libri della storia o nelle parole di chi lo descrive uno dei tanti maestri di sapienza dell’umanità. Libero dalle catene della morte, egli stesso viene incontro; in molti modi lungo il cammino della vita è dato di imbattersi in lui, che con l’uomo pellegrino non disdegna di farsi pellegrino, mendicante, semplice giardiniere.
Egli, l’Inafferrabile, il totalmente Altro si fa trovare nella sua Chiesa, mandata a portare la buona notizia della risurrezione fino agli estremi confini della terra.
Una sola è dunque la questione importante: mettersi per via all’alba, non indugiare più, incatenati da pregiudizi e timori, ma sconfiggere con la speranza le tenebre del dubbio.
Perché non dovrebbe accadere oggi di incontrare il Signore vivo? Anzi certamente può accadere. Per ciascuno il modo e il luogo saranno diversi.
Unico invece l’esito di tale avvenimento. Incontri qualcuno tutto donato ai fratelli e tutto intento alle cose del cielo?
Ebbene sii certo che egli ha incontrato il Cristo. Cammina sulle sue orme, spia il suo segreto e anche per te verrà l’ora tanto desiderata.