Là dove siamo, il Signore ci fa udire la sua voce

L’incontro con Dio avviene nella quotidianità, nella ripetizione di quei gesti abituali, perfino noiosi, che occupano gran parte delle nostre giornate.
Sono azioni di cui ci assumiamo la responsabilità, ma che tante volte compiamo per altri. Proprio come accadde a Mosè: egli pascola un gregge che neppure gli appartiene, è di suo suocero. Eppure è proprio là dove siamo che il Signore si rivela, là ci fa udire la sua voce, là possiamo trovare il punto di svolta dell’esistenza, la ricchezza della vita.
Mosè era fuggito dall’Egitto dopo aver tentato di alleviare con le sue forze le sofferenze di Israele, si era rifugiato in un altro paese, aveva preso in moglie una straniera e stava conducendo la normale vita di un nomade.
Eppure anche in tanta ordinarietà Dio non è distante, il suo fuocoun tipico segno della presenza del divino rimane realtà sempre viva nell’intimo dell’uomo; è un fuoco che arde e non consuma, trasforma e non distrugge; è qualcosa di misterioso a cui sentiamo il bisogno di avvicinarci, con cui siamo chiamati a confrontarci per raggiungere lo scopo per cui siamo stati creati.
Mosè arriverà infine ad abbandonare la via che si era tracciata con le proprie mani per accogliere quella che Dio gli propone. Noi siamo disposti a cambiare?
Avvertiamo oggi l’ardente desiderio di riscoprire un dialogo con Dio e di camminare con lui riconoscendolo Signore della nostra storia? La Quaresima è un tempo forte offertoci dalla chiesa, tempo di occasioni nuove, di riflessione, possa diventare per ciascuno spazio di conversione.
Dio viene sempre a scuotere la vita del credente che se ne sta quieto a pascolare un gregge non suo e ci invita a riconoscere la sua presenza accanto a noi, anche nei luoghi più spinosi ed aspri, ad avvicinarci a lui, ad ascoltare la sua voce, a fargli posto, a lasciarci trasformare per dare senso nuovo alle cose di sempre.