Se è Gesù è tentato, figuriamoci noi!
Gesù è tentato,
Anch’egli vuole, cioè vuole conoscere il combattimento tra l’anima che intende restare fedele a Dio e l’invasione che la raggira per distoglierla e indurla al male. Qui va ricordato che quanto si riferisce a Gesù tocca pure a noi. La vita di Gesù si configura alla nostra; quello che avviene a lui si riflette in noi.
E’ stato tentato Gesù? Tanto più possiamo e dobbiamo esserlo noi. Appare logica, anzi la domanda, giacchè noi viviamo in un mondo tutto insidiato e turbato da questa iniziativa nascosta di coloro che san Paolo chiama: “I principi di questo mondo di tenebre”.
Siamo come circondati da qualcosa di funesto, cattivo, perverso, che eccita le nostre passioni, approfitta delle nostre debolezze, si insinua nelle nostre abitudini, viene dietro ai nostri passi e ci suggerisce il male. La tentazione è, dunque, l’incontro fra la buona conoscenza e l’attrattiva del male; e nella forma più insidiosa di tutte.
Il male infatti non ci si presenta con il suo reale volto che è nemico, orribile e spaventoso. Accade proprio il contrario. La tentazione è simulazione del bene; è l’inganno per cui il male assume la maschera del bene, è la confusione tra il bene e il male. Questo equivoco che può essere continuamente davanti a noi, tende a farci ritenere il bene, là dove, al contrario, è male.