Commento al Vangelo del giorno: 27 Aprile 2018 – Sempre curioso, questo Tommaso

Il Vangelo di oggi: Gv 14,1-6
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».
Contemplo:
Nel buio del mondo
II sale e la luce vivono in quanto si sacrificano e si donano, e non in quanto vogliono conservare se stessi. Gesù Cristo, vero sale e vera luce, ha dimostrato di non voler solo brillare nella gloria dei cieli, mantenendosi e conservandosi nella gloria di Dio; è penetrato come luce nel buio del mondo e si è lanciato nella confusione dell’umanità infelice. Se tutti noi ancora viviamo, se al mondo è permesso di continuare ad andare avanti ancora un po’ e se la sua scadenza non sarà una scadenza di condanna, ma una scadenza di grazia, ciò è dovuto soltanto a Gesù Cristo.
Commento al Vangelo del giorno:
Quando le ferite cessano di essere una fonte di vergogna, e diventano fonte di guarigione, diventiamo dei guaritori feriti. Gesù è il guaritore ferito di Dio: attraverso le sue ferite noi siamo risanati. La sofferenza e la morte di Gesù hanno portato gioia e vita, la sua umiliazione ha portato gloria, la sua reiezione una comunità di amore. Come seguaci di Gesù, anche noi possiamo lasciare che le nostre ferite portino guarigione agli altri (H.J.M. NOUWEN, Pane per il viaggio, Brescia 1997, 207).
Medita:
Sempre curioso questo Tommaso! “Signore, Dove vai? Come possiamo conoscere la via?”. Credo che a Gesù Tommaso fosse molto simpatico. Di lui, estremamente concreto, Gesù probabilmente apprezzava lo sforzo di voler andare oltre, capire, lottare contro il male della pigrizia, convinto che dalla vita si può sempre imparare e che siamo perennemente in dialogo con le persone che ci stanno accanto, con le nostre incertezze, con gli eventi. Quanto possiamo imparare da Tommaso! E Gesù è come un vento inarrestabile, sempre in movimento. Anche la morte per Lui non è un “fermarsi”, ma un nuovo inizio, un dare compimento a un disegno più grande, dove la storia umana trova il suo baricentro. Quale fede ci è chiesta? La fede umile e semplice di Maria, che con la sua fiducia attira lo sguardo di Dio che per Lei ha compiuto grandi cose. Non credo proprio che Maria abbia compreso tutto e subito, ma ha affidato tutto di sé al Mistero di Dio, che oltre ad indicare “incomprensione” richiama a vivere alla Sua presenza. Così la sua povertà si converte in ricchezza e la sua verginità sbocca nella maternità divina.