Commento al Vangelo del giorno: 04 Giugno 2017 – Ogni chiesa, ogni casa, un cenacolo!
Il Vangelo di oggi: Gv 20,19-23
La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi». Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi ».
Commento al Vangelo del giorno:
La Chiesa chiude la celebrazione dei misteri della vita di Cristo con il mistero della Pentecoste. San Paolo dice: «Cristo ascendendo al cielo ha distribuito doni agli uomini». Il dono più grande è proprio lo Spirito Santo, presenza viva in noi del mistero di Dio. Lo Spirito è il dono per eccellenza poiché racchiude in sé ogni altro dono, egli è il maestro interiore che ci guida sulle vie del Vangelo.
Nel Cenacolo, dove Gesù ci fece il grande dono dell’Eucaristia e dove, nell’intimità creata da quell’evento, promise ai suoi l’altro Consolatore, sono riuniti, nel giorno di Pentecoste, Maria, gli Apostoli, i discepoli e le discepole del Cristo, per ricevere, finalmente, lo Spirito Santo. La Pentecoste non ricorda soltanto quell’evento, ce lo fa rivivere. Occorre, però, che noi facciamo nostre quelle disposizioni interiori che permisero agli Apostoli di ricevere il grande dono. Lo Spirito Santo non può essere accolto da noi se prima non ci accogliamo, perdonandoci ed amandoci, gli uni gli altri, come Cristo ha fatto con noi.
Non a caso, il Cenacolo è il luogo dell’Eucaristia, della lavanda dei piedi e della Pentecoste. All’edificazione della Chiesa sono necessari tutti e tre i momenti perché l’uno verifica e sostiene l’altro. E in tutti e tre i momenti agisce, in modo essenziale, lo Spirito Santo. E per l’azione dello Spirito che i santi doni diventano, nell’Eucaristia, il Corpo e il Sangue di Cristo. E per opera dello Spirito d’amore che noi riusciamo ad amare gli altri, imitando Gesù, fattosi servo per noi. Ed è ancora lo Spirito ad attuare, anche ai nostri giorni, quella Pentecoste che rende la Chiesa Sposa di Cristo e Madre sempre feconda di nuovi figli. Qual è il contributo che noi dobbiamo dare all’opera del Paraclito? Fare in modo che tutte le nostre assemblee, soprattutto eucaristiche, siano veramente un nuovo Cenacolo.