Commento al Vangelo del giorno – 04 Ottobre 2016 – Una porta aperta

Il Vangelo di oggi: Mt 11,25-30
In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».
Commento al Vangelo di oggi:
È ben chiara in san Francesco la visione cristiana di tutte le creature come dono di Dio: «Laudato sie, mi Signore, cun tutte le tue creature». Gesù, il nuovo Adamo, riconduce l’umanità dalla «via di menzogna» sulla «via della vita » (cf Sal 138,24), dove non è necessario possedere tanti beni per essere qualcuno, ma è necessario possedere l’amicizia e la familiarità del Creatore di ogni bene, il Padre nostro nei cieli.
Gesù entra in un villaggio e una donna di nome Marta lo invita, lo accoglie e lo fa entrare nella sua casa. Se Maria può prendersi “la parte migliore” è solo perché Marta accoglie Gesù, lo fa entrare nella sua casa, nella vita quotidiana sua e della sorella. Qualsiasi ascolto passa attraverso l’accoglienza, un’apertura, una porta socchiusa. Se non c’è questa attenzione a chi passa, questa sensibilità e capacità nell’accogliere, l’ascolto è vano. Possiamo andare a Messa tutti i giorni ma se ci manca la capacità di accogliere, la “parte migliore” scorre come lo scroscio dell’acqua sopra la dura roccia. Marta è per noi “segno dei tempi” strada per una vera e autentica evangelizzazione. Ci sono tante chiusure nella nostra vita, troppe Chiese chiuse per i viandanti che percorrono i polverosi sentieri dell’esistenza. Immagino Marta affaccendata nei lavori di tutti i giorni ma con l’uscio di casa aperto. Ecco da lontano vede arrivare Gesù; è stanco, ha piedi polverosi, il volto sudato. Lo invita ad entrare nella sua casa. Per portare il Cristo agli uomini dobbiamo essere sulla soglia, fuori, per le strade dove la gente è affaticata dai fardelli quotidiani. Ecco arriva Gesù, ha mille volti, lo devo accogliere. Vieni nella mia casa.