Commento al Vangelo del giorno: 05 Dicembre 2017 – Il povero è la via verso Dio
Il Vangelo di oggi: Lc 10,21-24
In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare». E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l’udirono ».
Contemplo:
Ti sei rivelato ai piccoli
Il Padre si rivela ai piccoli, agli umili, che non presumono di sé ma seguono la volontà di Dio in ogni circostanza della vita. Nelle vicende liete o tristi, infatti, chi è umile riconosce la mano di Dio che lo guida secondo i suoi disegni e non se ne lamenta. Come i bambini piccoli, infatti, si fidano in tutto dei loro genitori, così dobbiamo fare noi con il Signore.
Commento al Vangelo del giorno:
Non è vero che Dio è lontano dagli uomini. Non è nemmeno esatto pensare che egli si chiuda in un silenzio misterioso. La verità è che parla continuamente: il problema, piuttosto, è che pochi sono disposti ad ascoltarlo veramente. Ciò significa che soltanto chi è capace di farsi piccolo e di rinunciare a certi modi di rapportarsi a lui è in grado di sentirne la voce che parla nel profondo dei cuori. La saccenteria, la superbia e la mancanza di timor di Dio ci rendono sordi e incapaci di capirne le parole. Perciò, anche se si è intelligenti e si hanno tante conoscenze, ma non sì è umili, difficilmente si potrà godere della beatitudine di cui parla il Maestro. Noi abbiamo la grazia di poterci accostare a lui: non dobbiamo sprecare quest’occasione chiudendoci nell’orgoglio. Gesù fa ancora una grande affermazione: non è possibile conoscere il Padre, andare al Padre, se non si passa per Gesù. Ora, fra le sue parole ce n’è una in cui si coglie il cuore del suo insegnamento e si ha in mano la chiave della salvezza, perché è su quella che saremo giudicati: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40). Egli si nasconde sotto le spoglie di ogni nostro prossimo, che diviene così, come Gesù, via per andare al Padre, per conoscere il Padre. È così semplice da essere quasi incredibile: per arrivare a Dio occorre passare per l’uomo, con tutte le implicazioni che la vita personale e sociale comporta. Se ci mettiamo al posto della gente: consideriamo di appartenere al gruppo dei piccoli o dei dottori? Perché? Se ci mettiamo al posto di Gesù: quale è la radice della nostra gioia? Superficiale o profonda?