Commento al Vangelo del giorno: 08 Agosto 2017 – Quel che abita nel cuore

Quel che abita nel cuore
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!».
Riunita la folla, Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!».
Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?».
Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».
Lettura
Nella pericope di oggi si vede chiaramente la forte polemica con i farisei, che Matteo accentua nel suo Vangelo. I farisei e gli scribi, che vengono da Gerusalemme per interrogare il Maestro, gli chiedono perché i suoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi. Gesù risponde loro che solo quello che esce dall’uomo lo rende impuro, non quello che entra in lui: non sono quindi importanti le prescrizioni cultuali, quanto il cuore dell’uomo.
Meditazione
È un’immagine non proprio consolante quella che ci propone Gesù. Da noi, dalla nostra bocca, escono cose impure. Non siamo noi in pericolo quando mangiamo, ma noi stessi siamo un pericolo per noi e per gli altri quando parliamo. Quello che in un primo momento pare assurdo ha poi una sua logica: sì, è vero, possiamo veramente uccidere una persona con le parole. Se pensiamo alla calunnia, alle maldicenze e anche ad altri atteggiamenti, come quello di criticare – seppur giustamente, vorremmo dire — e mettere in risalto le debolezze degli altri, allora riusciamo a comprendere cosa voleva dire Gesù. E i discepoli che gli fanno notare che queste parole hanno scandalizzato i farisei, ricevono anche un altro avvertimento: quello che non ha piantato il Padre verrà sradicato. Quello che non è di Dio non rimane. E proprio davanti a questi due versetti dovremmo chiederci cosa abita nel nostro cuore. E quell’amore che viene da Dio, oppure una cattiveria che viene dal male? Abbiamo tempo e riceviamo aiuto dal Signore per sostituire ciò che in noi non va con ciò che il Signore stesso pianta in noi. Dobbiamo solo aprirci all’agire di Dio in noi. E questo sarà difficile fintanto che pensiamo che le nostre leggi e i precetti siano più importanti di quello che abita nel nostro cuore. Non è quindi tanto importante quello che mangiamo il venerdì, non è il precetto ecclesiastico la cosa fondamentale, ma è importante il nostro atteggiamento verso il Signore, che si è sacrificato per noi. Quindi vigiliamo di più sul nostro cuore, sul nostro comportamento verso il Signore, e non poniamo tutte le nostre attenzioni — come i farisei — verso le forme esterne.
Preghiera:
Signore, quando ci atteniamo ai semplici precetti che ancora oggi la Chiesa ci indica, pensiamo di avere fatto tutto il necessario. Aiutaci a comprendere che non è soltanto andando a Messa la domenica, o non mangiando carne il venerdì e confessandoci una volta all’anno che andremo in Paradiso. Tu ci chiedi di riempire questi precetti con il contenuto: il vero rendimento di grazie a te, ogni domenica con i nostri fratelli, il ricordo del tuo sacrificio il venerdì, rinunciando anche noi a qualcosa… Aiutaci a comprendere il vero senso dei precetti!