Vangelo di oggi

Commento al Vangelo del giorno: 09 Giugno 2017 – La folla lo ascoltava volentieri

Il Vangelo di oggi: Mc 12,35-37

4. “Un papà porta una tua foto nel portafogli, dove prima c'erano dei soldi”. (anonimo)Gesù continuava a parlare, insegnando nel tempio: «Come mai dicono gli scribi che il Messia è figlio di Davide? Davide stesso infatti ha detto, mosso dallo Spirito Santo: Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici come sgabello ai tuoi piedi. Davide stesso lo chiama Signore: come dunque può essere suo figlio?». E la numerosa folla lo ascoltava volentieri.

Commento al Vangelo del giorno:

«Loda il Signore, anima mia: loderò il Signore finchè ho vita, canterò inni al mio dio finchè esisto». Gesù è la via sicura che ci conduce al Padre, poiché è il signore che attendevamo perché ci salvasse. La nostra vita, se lo accogliamo, sarà una lode al Padre per tutti i suoi benefici. Solo in Gesù abbiamo quella pace che, talvolta inutilmente, cerchiamo fuori di noi.

Il Vangelo che abbiamo letto ieri termina con l’osservazione che nessuno più osava interrogare Gesù. Oggi Marco ci mostra invece Gesù che svela elementi del suo segreto messianico. E lo fa con una domanda: se Davide nel Sal 110,1 chiama il Messia «mio Signore », come può questi essere suo figlio? È una domanda che affascina gli ascoltatori perché rimette in gioco la necessità di cercare, di approfondire la propria fede di non presumere di sapere già tutto. In realtà Gesù non rifiuta l’ascendenza davidica del Messia, ma invita ad andare oltre la visione ristretta della continuità storica.
Il re Davide era, per il popolo di Israele, ben più che un personaggio storico. Era l’incarnazione del re unto da Dio che ha con Lui un rapporto di intimità unico. Davide, nel corso dei secoli, era stato idealizzato e presentato come modello di fedeltà e di amicizia con Dio, anche se poi leggendo la sua storia ci accorgiamo che anche lui fece delle scelte discutibili. In ogni caso, l’immaginario comune era talmente centrato su questa figura da convincere tutti che il Messia sarebbe stato suo figlio e degno continuatore. Ma Gesù ci tiene a precisare che il vero Messia ha delle altre prerogative, e che non è un condottiero valoroso né un re restauratore. Il Signore prende le distanze dalla figura di Davide, per insegnare loro chi sia veramente il Messia.

   

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