Commento al Vangelo del giorno – 10 Dicembre – Chi ha orecchi, ascolti!

Il Vangelo di oggi: Mt 11,11-15
In quel tempo, Gesù disse alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».
Commento al Vangelo di oggi:
«Io sono il Signore, tuo Dio, che ti tengo per la destra e ti dico: “Non temere, io ti vengo in aiuto”» (Is 41,13). La Chiesa oggi canta con il Salmo responsoriale: «Il Signore è misericordioso e grande nell’amore ». Il suo amore si rivela proprio con la sua vicinanza paterna, poiché ci tiene per la destra, ci parla al cuore e viene in nostro aiuto. La grandezza del Signore sta proprio nell’amore, nella misericordia e nella fedeltà alle sue promesse.
La liturgia di oggi afferma con forza che solo il Signore è il nostro Dio e la sua presenza nella nostra vita è continua. L’attenzione di questo Dio appassionato d’amore, si rivolge a quel «vermiciattolo di Giacobbe», che prosegue il suo avventuroso itinerario di salvezza pieno di umilianti cadute e di riprese entusiasmanti. Proprio per questo piccolo ogni giorno Dio prepara un’abbondante irrigazione di grazia. Il Signore non si stanca, nonostante la nostra indifferenza, di creare dal nulla, per noi, cose meravigliose, affinché vediamo e sappiamo, consideriamo e intendiamo che tutto viene da Lui. Da questa intima conoscenza del suo mistero di grazia scaturisce spontanea la nostra gratitudine. Gesù elogia Giovanni Battista, dichiarando che è il più grande tra i nati di donna; e tuttavia, ecco il paradosso: «il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui». A quest’uomo di statura morale e spirituale gigantesca viene anteposto un qualsiasi peccatore rigenerato dalla grazia di Cristo. E questo perché l’ordine della redenzione è superiore all’ordine della creazione; la realtà messianica è superiore alla figura profetica. Ciò che fa grandi i piccoli del regno dei cieli è l’amore. Ed è l’amore l’unica forma di “violenza” con la quale si può “dare l’assalto” al Regno dei cieli. La nostra salvezza non sta dunque nell’affannarci a conquistare Dio, che sarebbe un atteggiamento idolatrico, ma nel lasciarci conquistare da lui. La dichiarazione “Io sono il tuo Dio, che vengo a salvarti” richiede da parte nostra la volontà di accoglierlo e il desiderio che sia Lui a salvarci. Nella nostra giornata ricordiamo mai che la sua presenza nella nostra vita è continua? Il Regno è dei “violenti”, appartiene cioè a coloro che, come Gesù, hanno il coraggio di creare comunità. Io creo comunione o divisione?