Commento al Vangelo del giorno: 11 Dicembre 2020 – Intravedere i segni della provvidenza di Dio
Il Vangelo di oggi: Mt 11,16-19
In quel tempo, Gesù disse alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”. È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
Contemplo:
Che fa il silenzio?
A volte sembro assetato di silenzio ma, quando riesco a realizzarlo, non è detto che mia sia più facile parlare con Dio. Proprio in questi grandi silenzi bussano alla porta del mio raccoglimento tutte le più grosse distrazioni. Sono rumori inventati dalla fantasia, invasioni di folle e uomini che domandano udienza, proclamazioni di urgenze che sembrano in attesa da tanto. Sono, in una parola, così assorbito dalle distrazioni che adesso mi guardo bene dal cercare questi silenzi. Cerco invece qualche cosa che mi raccolga lo spirito. Il rumore del ruscello, il canto di un usignolo, la brezza della sera, l’armonia di un’aurora; la stessa tempesta e il tuono sono in grado di darmi l’aiuto del raccoglimento. Mi torna alla mente quello che diceva San Paolo: “Sia che mangiate, che beviate, che lavoriate, tutto fate per il Signore.” Forse sta proprio qui il motivo per cui il silenzio, non serve per il mio raccoglimento: è a base di nulla, mentre sono le azioni che servono all’ascesi.
Commento al Vangelo del giorno:
Gesù si lamenta dei suoi contemporanei, che non sanno mai stare al gioco di Dio; sempre a lamentarsi ed obiettare, sempre altrove rispetto alla storia che stanno vivendo, sempre e criticare i limiti delle situazioni in cui vivono e della grazia che viene loro data. Ci vogliono occhi di bambino per vedere le situazioni della vita come opportunità, per volgerle al positivo, per lasciarsi coinvolgere. Essere sempre all’opposizione è spesso molto comodo. Purtroppo gli anni della vita ci rubano la virtù di sapersi meravigliare e accogliere ogni cosa come opportunità: diventiamo sospettosi e prevenuti e cogliamo molto facilmente limiti e difetti di ciò che ci viene dato. Che questo Avvento ci purifichi gli occhi e lo sguardo, per saper intravedere negli avvenimenti quotidiani i segni della provvidenza di Dio.