Commento al Vangelo del giorno: 11 Luglio 2018 – Se tutto crolla bisogna costruire

Il Vangelo di oggi: Mt 19,27 – 29
In quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
Contemplo:
I fini ultimi
Essere cristiano significa credere, pensare, contemplare la vita eterna, la vita divina. La comunione con Dio, il Regno, l’essere con Cristo, la Gerusalemme celeste, sono i fini ultimi che permettono all’uomo di spaziare al di là dei beni immediati e di non diventare idolatra. E’ importante che noi recuperiamo la funzione di proclamare i beni eterni e definitivi, quelli che non ci verranno mai tolti. Viviamo nell’attesa del ritorno del Signore, aspettiamo la beata speranza, e tale speranza deve irrobustire l’intera esistenza. Il cristiano che non spera si incurva immediatamente sui beni presenti, diventando così idolatra di se stesso, di beni guadagnati con l’inganno, di forme di potere fasulle tanto per arrivare ad un fasullo successo.
Commento al Vangelo del giorno:
Benedetto è stato scelto come uno dei patroni d’Europa per richiamare tutti noi al primato dell’interiorità e della preghiera nella vita sociale e politica. Lo seguissimo…
Il periodo storico in cui Benedetto costruisce la sua opera è molto simile a quello che stiamo vivendo: una Chiesa in difficoltà e lontana dall’ideale evangelico, un Impero allo sbando sotto la pressione di nuove popolazioni e nuove culture, l’impressione di vivere alla fine di un’epoca… Ma, diversamente da come accade a molti oggi, Benedetto non fugge, né si rassegna, né cerca di trarre profitto dalla situazione: si rimbocca le maniche e torna all’essenziale. Se tutto crolla bisogna costruire la casa sulla roccia e così egli fa’, all’inizio osteggiato dagli uomini di Chiesa. L’intuizione è semplice e geniale: alcuni fratelli vivono insieme senza anteporre nulla all’amore di Cristo, mettendosi all’ascolto di Dio, dedicando del tempo alla preghiera e vivendo con il sudore della propria fronte, senza barattare il vangelo con denari, cariche od onori. Seguendo una regola che è una sintesi di esperienze simili già vissute in oriente, Benedetto costruisce una nuova società: il monachesimo occidentale diventerà l’ancora di salvezza per la fede e il baluardo della civiltà, con le sue biblioteche e i suoi amanuensi. Ma Benedetto non vuole e forse non sa, che sta fondando una nuova civiltà: lui mette solo Cristo al centro della sua ricerca e della sua vita.