Commento al Vangelo del giorno: 11 Maggio 2018 – Il Signore ci accompagna e ci aiuta
Il Vangelo di oggi: Gv 16,20-23a
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».
Contemplo:
Raffigurarci il nuovo inconro
Non avere paura, il Signore dice a Paolo, continua a parlare e non tacere, perché io sono con te. Ora siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà. Forse, possiamo tentare di raffigurarci la gioia del nuovo incontro con il Signore quando, mentre lo sentiamo presente ogni giorno, non smettiamo di volerlo incontrare; quando, mentre siamo grati per il dono di nostra madre Terra, attendiamo di entrare nella sua casa nei cieli; quando, mentre siamo operatori di pace e di giustizia, siamo consapevoli che solo se conosciamo il Signore, conosciamo le vere fondamenta del regno; quando, mentre porgiamo la mano al fratello nella sofferenza, ricordiamo che sarà la mano del Signore a raggiungerci e a condurci nella gioia del suo regno alla fine dei tempi.
Commento al Vangelo del giorno:
La presenza dello Spirito Santo trasforma le sofferenze di questo mondo in gioia. Ciò avviene in coloro che hanno fatto posto nella loro vita a Cristo Salvatore e Redentore. La vita del cristiano è contrassegnata dalla croce. Ma il cammino verso di essa non termina il Venerdì Santo: sfocia nella Risurrezione, la domenica di Pasqua. Le sofferenze si trasformano nella gioia che nasce dalla partecipazione al mistero pasquale, mistero di morte e di vita, di tenebre e di luce, di odio e d’amore.
Medita:
Ci sono dei percorsi, nella vita, che passano attraverso il dolore e la solitudine. Ma questi, se da un lato sono obbligati dalle circostanze, dall’altro sono l’appunto soltanto dei momenti, che preludono a qualcos’altro. Gesù, per far comprendere questa verità agli apostoli, utilizza l’immagine del parto e della nascita; quest’esperienza è dolorosa e riempie di timore la madre, ma di fronte alla nascita di un figlio ella dimentica tutti i dolori sopportati. Quindi non dobbiamo spaventarci e nemmeno deprimerci se stiamo piangendo per la paura: il Signore, con grande misericordia e premura, ci accompagna e ci aiuta. Quando si accetta di fare questo percorso con lui allora sboccia nel cuore, come un miracolo, la gioia. Essa proviene dalla consapevolezza della sua presenza continua accanto a noi.