Commento al Vangelo del giorno: 11 maggio 2021 – Portare la croce con Cristo…
Il Vangelo di oggi: Gv 16,5-11
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda : “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo alpeccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
Contemplo:
La comunione dei santi
Grande è il mistero che celebriamo nella fede: i morti per Cristo sono con lui viventi, poiché siamo membra del corpo di Cristo ed essi membra gloriose del corpo glorioso del Signore, siamo tutti in comunione gli uni con gli altri, insieme formiamo l’unico corpo del Signore. Dalle nostre assemblee sale il profumo dell’incenso, segno del vincolo indissolubile tra noi sulla terra e la chiesa di lassù, la Gerusalemme celeste vivente, gloriosa presso Dio per sempre. I santi sono in stretta relazione con noi: con noi pregano e cantano la santità e la gloria di Dio, per noi intercedono uniti nell’intercessione di Cristo al Padre, con noi continuano a invocare la venuta del Signore. La sposa con lo spirito grida: “Vieni Signore Gesù, vieni presto!” è proprio la Chiesa tutta, comunione di santi.
Commento al Vangelo del giorno:
All’interno della Scrittura ci sono delle domande che, se da una parte dichiarano tutta la propria impotenza dinnanzi al Cristo che si rivela, dall’altra ci riempiono di gioia perché (finalmente!) con esse rendiamo pubblica la nostra disponibilità ad andare con il Cristo, ad essere come lui, a portare insieme a lui la croce. Che cosa devo fare? Che mi manca ancora? Sono questi i poli intorno ai quali deve ruotare tutta la nostra sete di novità, di verità, di fede schietta e pura. La nostra salvezza passa quindi indispensabilmente attraverso queste domande, che altro non sono se non l’accettazione della vita del Cristo stesso, che noi facciamo nostra. Tutte le parole e i gesti umani in questa prospettiva, assumono un significato diverso. Tutto contribuisce a farci conoscere e ri-conoscere il Cristo, perché tutto è dono suo, tutto ci parla di lui, tutto è sua testimonianza. Anche la fatica, il dolore, l’angoscia. Tutto si trasforma in stupore, meraviglia, gioia: anche la croce, anche il sepolcro vuoto.