Vangelo di oggi

Commento al Vangelo del giorno: 13 maggio 2021 – Essere fedeli a partire dal poco

Il Vangelo di oggi: Gv 16,16-20

 

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In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

Contemplo:

Vogliamo vedere Gesù!
Quali possono essere le vie per la testimonianza della fede e per la costruzione della comunità cristiana? Il primo compito di un cristiano resta quello di conformare la propria vita alla vita di Gesù, che ha saputo “narrare” Dio nella storia. Oggi il cammino degli uomini verso la fede non è più quello di qualche decennio fa: un tempo la Chiesa nutriva il fedele e lo faceva crescere fino a quando questi faceva propria la fede ereditata dalle generazioni precedenti. Oggi per moltissime persone non è più così: Dio è diventata una parola ambigua e a volte scandalosa, sovente “la Chiesa– osservò già quarant’anni fa Joseph Ratzinger– è per molti l’ostacolo principale alla fede”, mentre continua a salire dall’umanità quel grido che l’evangelista Giovanni mette in bocca ai Greci saliti a Gerusalemme: “Vogliamo vedere Gesù!”

Commento al Vangelo del giorno:

“In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia”. Ci sono diversi tipi di presenza nella storia (travagliata!) del cristiano qualunque. In ogni tempo e in ogni spazio, in ogni luogo fisico e in ogni situazione siamo chiamati a rendere ragione della nostra speranza e della nostra fede. Pur non dovendo dimostrare nulla a nessuno, perché siamo liberi, pur non dovendo fare nessuna dichiarazione di cristianità (vera o presunta), tuttavia siamo tenuti ad essere dei testimoni veritieri. Dobbiamo essere delle persone cioè che (mutati intimamente dal Cristo stesso e dalla fede che ci permette di incontrarlo e di farne l’esperienza) non stanno in sé dalla gioia di annunciare, a tutti coloro che hanno occhi spalancati e orecchie bene aperte, che “il tesoro” è alla portata di tutti. Bastano solamente un poco di attenzione e disponibilità. Senza pretendere di compiere cose enormi, senza dover fare i passi più lunghi delle nostre gambe: il Signore ci vuole fedeli a partire dal poco, per arrivare ad essere fari luminosi per tutti.

   

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