Commento al Vangelo del giorno – 14 Aprile – Io sono il pane vivo

Commento al Vangelo del giorno – 14 Aprile – Io sono il pane vivo

14 Aprile 2016 Vangelo di oggi 0
gesu sapienza

Il Vangelo di oggi: Gv 6, 44-51

io sono il paneIn quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Commento al Vangelo del giorno:

Gesù annuncia alla Nuova Gerusalemme: «Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore» (Is 54,13). Nella Nuova Alleanza, scritta non più sulla pietra ma nel cuore, «nessuno avrà più da istruire il suo concittadino, né alcuno il proprio fratello, dicendo – Conosci il Signore! Tutti infatti mi conosceranno» (Ger 31,31- 34, citato in Eb 8,8-12). «Non ci sarà più bisogno di lampada né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà» (Is 60,19 e Ap 22,5).

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L’episodio della manna nel deserto, narrato nell’antico testamento, era un fatto di primaria importanza per la tradizione giudaica. Eppure Gesù sta dicendo a coloro che lo ascoltano, che essi sono ben più fortunati dei loro padri, i quali poterono mangiare quel cibo che veniva direttamente da Dio: essi infatti nonostante tutto morirono comunque mentre chi di loro accetterà di nutrirsi del vero pane disceso dal cielo, cioè della carne di Gesù, non conoscerà la morte. Per scorgere però la presenza del Divino in un frammento di pane consacrato bisogna andare oltre il contingente, guardare la realtà con uno sguardo contemplativo. Solo questa capacità di andare oltre può salvare la nostra anima e il mondo intero. Ci ricorda A. Frossard: “Se il ventunesimo secolo si convertirà, ciò avverrà per uno sguardo nuovo, per lo sguardo mistico che ha la proprietà di vedere le cose per la prima volta in una maniera inedita.” E’ proprio questo sguardo che ci permette di vedere in Gesù il pane vivo disceso dal cielo.

   

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