Commento al Vangelo del giorno: 14 Dicembre – Vivere la sua Parola, sempre

Il Vangelo di oggi: Lc 7,19-23
E li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?». Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!».
Commento al Vangelo di oggi:
«Io sono il Signore e non c’è alcun altro» (Is 45,5). Non dobbiamo aspettare un altro, perché uno solo è Dio e uno solo il Mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù (1Tm 2,5). Nella diversità dei doni, uno solo è lo Spirito, uno solo è il Signore, uno solo è Dio che opera tutto in tutti (1Cor 12,4 6). Non dobbiamo aspettare un altro: Gesù è in mezzo a noi, è con noi!
Mai come oggi questa parola di Gesù è attuale: quante persone, al giorno d’oggi, pur dicendosi cristiani si vergognano delle sue parole? Soprattutto quando si affrontano certi discorsi nei quali la parola di Gesù, attraverso la voce del Papa, viene ribadita con forza, molti cristiani si dissociano. A quel punto, sembra che si possa essere fedeli soltanto ad alcune verità del Vangelo, quelle che ci fanno comodo, costruendoci così una religione a nostra misura. Invece, non è questa l’idea di fedeltà che hanno avuto i santi: molti di essi, per essere coerenti all’insegnamento del Maestro, hanno pagato persino con la loro vita. Non ti sembra che noi per primi dovremmo essere proprio quei credenti che non si scandalizzano di Gesù, soprattutto quando egli ci chiede di vivere la sua parola in maniera autentica e totale?