Commento al Vangelo del giorno – 15 Marzo – molti credettero in lui.
il Vangelo di oggi: Gv 8, 21-30
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati ». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.
Commento al Vangelo di oggi:
«Sta’ in attesa del Signore, prendi forza e coraggio; tieni saldo il tuo cuore e spera nel Signore» (Sal 26). Il Signore Gesù ci indica, in questo versetto, la via della fiducia, dell’attesa confidente, della speranza in lui. Quando ci sentiamo stretti da difficoltà e fatiche, rivolgiamo il cuore a lui in una preghiera silenziosa e costante, certi che non ci abbandonerà e che ci mostrerà la via della vita.
Ci sono delle risposte che non ci piace avere, per cui anche se ripetiamo la domanda all’infinito, non ascoltiamo mai la risposta. Lo stesso vale per i Giudei, i quali pongono a Gesù la domanda riguardo la sua identità. Il problema è che Gesù sta tentando in tutti modi già da lungo tempo di far capire loro chi egli sia: essi, però, non vogliono ascoltare e credere nella sua persona. Questo ci insegna a fare meno domande a Dio e ad ascoltare meglio la sua Parola. Infatti, quante domande gli poniamo, e poi non ascoltiamo la risposta che egli – a tempo debito e in modo opportuno – ci dà? Tutti i grandi uomini e donne della Bibbia hanno parlato pochissimo, ma hanno ascoltato con tutti loro stessi la Parola che Dio rivolgeva loro, facendone grande tesoro.