Commento al Vangelo del giorno: 22 Agosto 2019 – Partecipare ad un banchetto di nozze.
Giovedì 22 agosto 2019 Is 9, 1-6; Sal 112 Vangelo secondo Luca (1, 26-38) |
Preghiera Iniziale
L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri Padri,
ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.
Ascolta – Vangelo
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Medita la Parola
L’esperienza cristiana è partecipare a un banchetto di nozze: sedere a tavola con il Signore e gioirne; niente a che vedere con dogmatismi e moralismi. Spesso ci dimentichiamo di questa verità, di essere invitati a una festosa comunione e ci lasciamo distrarre dalle nostre preoccupazioni. A volte, peggio, siamo indifferenti
Dio insiste nell’invitare l’uomo, nell’introdurlo nell’alleanza sponsale, ma questo non significa entrare nella casa del Signore con sufficienza, trascuratezza, pressapochismo.
Mettere l’abito nuziale è dire di sì alla grazia di Dio. Significa corrispondere con fedeltà consapevole al dono ricevuto. Maria Regina ci attende per accompagnarci alle nozze eterne nel regno dei cieli.
Contemplo
Gli uomini non riusciranno mai a stancarti con la loro cattiveria, perché il tuo amore è più forte dei loro rifiuti. Non ti sei mai arreso alle loro infedeltà e ai loro tradimenti, non hai mai ceduto alle loro provocazioni. Anzi, hai moltiplicato i gesti di bontà e nel tempo stabilito hai inviato il tuo Figlio.
Per questo ti benediciamo, perché non ti rassegni alla nostra durezza di cuore, alla nostra cecità, ai nostri peccati, alla nostra dimenticanza, alla nostra malvagità… E scegli la strada più rischiosa: sei tu a esporti per venirci incontro, sei tu a offrire alleanza a costo di trovare un rifiuto, sei tu a donarti prima ancora che noi ti abbiamo risposto.