Commento al Vangelo del giorno – 22 Settembre – Lo sguardo velato

Commento al Vangelo del giorno – 22 Settembre – Lo sguardo velato

22 Settembre 2016 Vangelo di oggi 0
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Il Vangelo di oggi: Lc 9,7-9

In quel tempo, il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risuscitato dai morti», altri: «È apparso Elia », e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?». E cercava di vederlo.

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Commento al Vangelo del giorno:

Tutti quelli che incontrano Gesù si domandano: «Chi sarà mai?» e ciascuno risponde in diversi modi. Noi affermiamo assieme al centurione sotto la croce: «Costui era veramente il Figlio di Dio» (Mc 15,39), soprattutto dopo essere stati illuminati dalla luce della risurrezione. Non «era», ma «è» veramente il Figlio di Dio; non Giovanni risuscitato, non Elia, non uno degli antichi profeti, ma molto, molto di più.

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Anche il tetrarca Erode vuole vedere Gesù. Ma il suo sguardo è velato, i suoi pensieri confusi. C’è troppo frastuono nel suo palazzo, troppo potere nelle sue mani, ricchezze nei suoi forzieri. E’ troppo suadente lo sguardo di Erodiade, velenosi i suoi baci, freddi i suoi abbracci. Se vuoi vedere Gesù devi lasciare il tuo trono, le vesti di bisso che ricoprono la tua vanità, l’oro che puntella il tuo regno, gli affetti che non ti appartengono perché legati al talamo di tuo fratello. Gesù vive tra la polvere, oltre i poteri umani, al di la degli intrighi che si consumano nei sotterranei delle regge, cammina tra i passi incerti dei deboli e dei miseri. Il suo mantello lambisce il sangue infetto della donna, le sue mani toccano gli occhi spenti del cieco, la sua voce ridona la vita al corpo putrefatto di Lazzaro. Frequenta donne che donano surrogati d’amore a chi da sempre compra, nella fredda notte, briciole di calore; mangia con i pubblicani, è circondato dal festoso vociare dei bambini. Vedi, Erode, Gesù è in agonia su quel colle, steso su una croce, tra due miserabili ladroni. Sta riscattandola la tua, la mia vita. Inginocchiamoci di fronte a tanto amore, alla sua misericordia, al suo cuore squarciato. Lasciamoci lambire dall’ombra di quel patibolo che il tuo e il mio egoismo hanno innalzato, lasciamoci dire: “In verità, in verità ti dico: oggi sarai con me in Paradiso”.

   

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