Vangelo di oggi

Commento al Vangelo del giorno: 23 Febbraio 2017 – Non dare scandalo!

Il Vangelo di oggi: Mc 9,41-50

acqua di sorgenteChiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare. Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna. Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. Perché ciascuno sarà salato con il fuoco. Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».

Commento al Vangelo del giorno:

La Scrittura ci esorta a non confidare nelle ricchezze che possediamo, poche o tante che siano, per non pensare che esse possano darci la salvezza e la felicità. Secondo san Paolo «l’avidità del denaro è la radice di tutti i mali» (1Tm 6,10), poiché i beni di questo mondo ci distolgono dalla fiducia in Dio, nella sua bontà e nella sua provvidenza. Il Signore ci chiama ad avere fede solo in lui e a confidare solo nel suo amore di Padre.

“Uno di questi piccoli”. La lettura che spesso si fa di questo testo induce a pensare ai bambini. E se Gesù non intendesse loro, ma quelli che hanno bisogno del nostro aiuto, i più deboli, i più fragili tra i fedeli? Possono essere sicuramente anche bambini. Ma la loro fede spesso è più forte di quella degli adulti. È certo che nessuno di noi vuole scandalizzare un bambino. Ma siamo altrettanto attenti quando si tratta di non scandalizzare, non sviare, non far perdere la fede a qualcuno che, pur essendo adulto, è più debole di noi? Qualcuno che forse in questo momento avrebbe bisogno di una forte testimonianza di fede e non della nostra critica e del nostro cattivo esempio? È allora che stiamo dando scandalo! Se noi siamo tutti – per usare l’immagine paolina – membra del corpo di Cristo, allora la metafora del rimanere monco, con un occhio solo o zoppi, per non andare nella Geenna, ha un significato ben chiaro. Ma siamo noi che in quel corpo diamo scandalo? Oppure lavoriamo affinché tutto il corpo possa procedere verso il bene? Non sono solo i grandi “scandalizzatori”, i teologi o i giornalisti, coloro che scrivono libri e tengono conferenze poco ortodosse, a scandalizzare i piccoli. Anche noi, nel nostro quotidiano, siamo capaci di fare veramente del male ai “piccoli”. Quanti di noi hanno già mandato un’occhiataccia a chi si sedeva proprio nel nostro banco in Chiesa, quando avremmo preferito noi quel posto? Forse in quel giorno quello sguardo – non benevolo e accompagnato da un sorriso – ma con quell’aria cattiva e scostante, ha fatto decidere una persona a non venire più a Messa. Certo: la fede di quella persona era debole. Ma è a le persone così che noi non dobbiamo dare ragione di scandalo!

 

   

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