Commento al Vangelo del giorno – 28 Aprile – Rimanete nel mio amore
Il Vangelo di oggi: Gv 15,9-11
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».
Commento al Vangelo del giorno:
Signore Gesù, soltanto con te possiamo costruire giorno per giorno la nostra gioia, perfetta, piena, quella che solo tu puoi dare. La pace, la gioia, il riposo, nell’Antico Testamento sono un dono di Dio, rappresentato in figura dal «sabato». Tu hai detto che «il Figlio dell’uomo è Signore del sabato » (Mt 12,8) perché la gioia è certamente un dono futuro, ultimo e definitivo, la gioia del «giorno del Signore», la domenica eterna.
Tutti abbiamo nella mente qualche commedia o magari nei nostri stessi ricordi una tipica domanda degli innamorati: “Quanto mi vuoi bene?”. E la risposta spesso è un aprirsi di braccia e di mani, per indicare la quantità massima raggiungibile. Le parole di Gesù nel vangelo di oggi sono tra le più rivelatrici della Sacra Scrittura. I discepoli sapevano che Gesù li amava, ma non sapevano quanto. E la risposta è inimmaginabile: «Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi». delle più fiduciose previsioni. Cristo ci ama con la stessa misura con la quale Dio ama Se stesso! La misura del suo amore è incommensurabile. Egli, infatti, ci ha amati con tutto il suo essere e divinità, creandoci e ricreandoci nella grazia, dandoci tutto ciò che Egli è, come ha dimostrato nella sua Incarnazione, passione, morte, risurrezione e come continua a manifestare nell’Eucaristia. Come possiamo rispondere a questo dono infinito? Amando l’Amore. Ma questo non si fa solo con dei bei propositi. L’amore per Gesù si dimostra vivendo secondo il suo esempio, osservando i comandamenti di Dio che si riassumono nell’amore a Dio stesso e nell’amore al prossimo. Amare, con le parole e con le opere, è sorgente della nostra gioia.