Commento al Vangelo del giorno: 28 Novembre 2016 – Il tempo delle coccole
Il Vangelo di oggi:
Entrato in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». Gesù gli rispose: «Io verrò e lo curerò». Ma il centurione riprese: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch’io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Va’, ed egli va; e a un altro; Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fa’ questo, ed egli lo fa». All’udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. Ora vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli.
Commento al Vangelo di oggi:
Gesù, Figlio di Dio, è venuto, viene e verrà ad abitare in mezzo a noi. La sua venuta l’Avvento continua a suscitare meraviglia in chi ha fede: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; di’ soltanto una parola…» (Mt 8,8). Il Padre nei cieli ci tiene la mano sul capo; il Figlio si fa via, verità e vita nel cammino; lo Spirito è il nostro dono, avvocato e consolatore.
I suoi bimbi saranno portati in braccio, sulle ginocchia saranno accarezzati Is 66, 10-14a
“Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo”, direbbe il saggio Quoelet. Per me L’Avvento è il tempo della tenerezza, dove Dio mi raccoglie e mi porta in braccio, mi fa sedere sulle sue ginocchia e mi sussurra dolci parole. E’ il tempo delle coccole e dell’intimità. Solo così potrà nascere in me l’uomo nuovo, potrò generare nel mio povero cuore il divino bambino che da sempre gli uomini attendono, redimere la mia storia personale, purificare la sorgente del mio primo amore. E’ il tempo in cui Dio mi sussurra il primordiale sogno sulla mia vita, mi rassicura, mi va capire che le profezie di un tempo non riguardano solo il popolo dell’antica alleanza o l’intera umanità: sono vaticini che mi coinvolgono personalmente, entrano nelle vene della mia esistenza, scuotono le radici della mia vita. E’ il tempo in cui la parola di Dio diventa il cantico di Zaccaria: “Benedetto il Signore Dio d’Israele, perché ha visitato e redento la mia vita, e ha suscitato per me una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva promesso per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo: salvezza dai miei nemici, e dalle mani di quanti mi odiano. Il Signore mi ha concesso misericordia e si è ricordato di me!” Preparati ad accogliere il Signore, anima mia, dall’alto verrà a visitarti un sole che sorge che rischiarirà le tue tenebre e le ombre di morte. Benedici il signore anima mia.