Commento al Vangelo del giorno – 28 Settembre – Questo mi basta
Il Vangelo di oggi: Lc 9,57-62
In quel tempo, mentre andavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre». Gesù replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu và e annunzia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa ». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».
Commento al Vangelo del giorno:
Gesù prende «la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme» (Lc 9,51), e trova compagni di viaggio che lo vogliono seguire o che lui stesso chiama al suo seguito. Giacomo e Giovanni, i due entusiasti fratelli («figli del tuono») vogliono addirittura spianare il cammino di Gesù, chiedendo che scenda il fuoco dal cielo su chi non lo accoglie. Seguire Gesù significa «dedicarci alla nostra salvezza con rispetto e timore. È lui che suscita in noi il volere e l’operare, secondo il suo disegno d’amore» (cf Fil 2,13).
Volgersi indietro. Il passato che riemerge come la lava dalle crepe della mia esistenza. Antiche amicizie, le voci suadenti che narrano la dolcezza di amori non del tutto assopiti, volti di persone che ti hanno voluto bene, mani che ti hanno accarezzato, silenzi che seppelliscono segreti bisbigliati sotto un cielo stellato. Le mani si paralizzano, l’aratro si ferma. Poi il profumo della terra, il solco bagnato con il sudore, la semente da gettare. Prendo la bisaccia e con il pane raffermo e la fiasca del vino metto il libro della mia vita, il passato che non voglio dimenticare. Mi farà compagnia, velerà di nostalgia il lento scorrere del tempo che mi ricorda appuntamenti mancati. E l’aratro ricomincia a rivoltare la terra. Ti voglio seguire Signore, perché ti voglio bene. Questo mi basta.