Commento al Vangelo del giorno: 30 Giugno 2017 – Gesù assume le nostre impurità

Il Vangelo di oggi: Mt 8,1-4
Quando Gesù fu sceso dal monte, molta folla lo seguiva. Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi». E Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii sanato». E subito la sua lebbra scomparve. Poi Gesù gli disse: «Guardati dal dirlo a qualcuno, ma và a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè, e ciò serva come testimonianza per loro».
Commento al Vangelo del giorno:
Il salmista non proclama beato chi ha paura del Signore, ma chi lo teme secondo il senso che tale espressione ha nella Scrittura: temere il Signore significa osservare la sua parola, obbedire ai suoi comandamenti, amare il prossimo come se stessi. Chi teme il Signore non ha paura, ma coraggio, forza d’animo. La sua casa, pur colpita dalle tempeste, non cade, poiché è fondata sull’amore di Dio.
Gesù, dopo aver proclamato sul Monte che il Regno di Dio è dei poveri, scendendo a valle compie dei miracoli per mostrare che la sua parola è efficace come quella creatrice di Dio. Il primo a godere dell’opera taumaturgica del Cristo è un lebbroso, il quale si rivolge al Signore come a colui che ha lo stesso potere sanante di Dio. Gesù premia tanta fede guarendolo. E lo fa, non soltanto con la forza della sua parola, ma anche “toccandolo”, assumendo su di sé la sua “impurità”.
Gesù non ha bisogno di sottoporsi alla legge di cui egli rappresenta il compimento: eppure il Signore dice al lebbroso risanato di andare dal sacerdote, al quale spettava ratificare ufficialmente la guarigione e riammettere il guarito nel consesso umano. Ma ciò non serve per adempiere la legge quanto per testimoniare che l’intervento di Dio si manista nuovamente con potenza in mezzo al suo popolo grazie alla presenza di Gesù il Messia. Gesù è venuto a guarire una lebbra ben più grave, che è quella del peccato. Egli ancora oggi cerca in tutti i modi di farci guarire da essa. ma chi va a Lui con la stessa fede del lebbroso del Vangelo di oggi? Siamo noi che spesso preferiamo tenerci le nostre malattie piuttosto che farci toccare dalla sua grazia.