Commento al Vangelo del giorno – 30 Settembre – Il simbolo della nostra lontananza

Il Vangelo di oggi: Lc 10,13-16
In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo?Fino agli inferi sarai precipitata! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».
Commento al Vangelo del giorno:
Queste parole fondano la simpatia di ogni cristiano verso i capi della Comunità «che annunziano la parola di Dio» (cf Eb 13,7). La fiducia nei «capi» non sminuisce la libertà di gusti e di opinioni, ma supera le barriere dei difetti e dei peccati. Attraverso le loro parole, riusciamo ad arrivare alla sublime parola di Dio.
Nel mondo biblico, Tiro e Sidòne erano le città pagane per eccellenza. Esse erano il simbolo del paganesimo e della lontananza da Dio; eppure, Gesù dice che nemmeno loro sono così peccatrici come le città di Corazìn, Betsàida e Cafàrnao. Per quale motivo? Per il fatto che esse non avevano avuto la grazia che esse avevano ricevuto, cioè quella della sua visita e della sua predicazione. Ma soprattutto, esse non avrebbero avuto la stessa reazione di chiusura e di indifferenza che avevano avuto queste città nelle quali Gesù aveva predicato ed operato miracoli. Queste due città rappresentano le nostre lontananze, la nostra incapacita di scorger nei eventi ordinari la misteriosa presenza di Dio, la sua santa provvidenza e la sua dolcissima misericordia. È davvero triste comportarsi in maniera fredda ed indifferente di fronte all’amore di Dio, soprattutto quando egli ce ne ha dato tante prove concrete e tangibili.