Commento al Vangelo del giorno: 31 Gennaio 2018 – Con il sapore della sapienza
Il Vangelo di oggi: Mc 6,1-6
Partito quindi di là, andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono. Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E non vi potè operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Contemplo:
Non ti perdere d’animo (Eb 12,5)
Talvolta siamo tribolati nell’animo e nel corpo: sono prove che possono servire a correggerci dai nostri errori: «È per la vostra correzione che voi soffrite!» (Eb 12,7). Dovremmo comprendere che cosa vuole dirci il Signore e non perderci d’animo, poiché «insieme con la tentazione, ci darà anche il modo di uscirne per poterla sostenere» (cf 1Cor 10,13).
Commento al Vangelo del giorno:
Quante volte, vedendo un vecchio, istintivamente lo pensiamo passivo e brontolone, mentre poi, parlandoci insieme, scopriamo delle capacità insospettate unite a tanta saggezza e tanta simpatia! Qualcosa del genere è accaduta agli abitanti di Nazaret riguardo a Gesù, soltanto che loro ne hanno fatto motivo di scandalo, non riuscendo ad accettare la novità del figlio del falegname. L’hanno visto giocare con i propri figli, studiare alla loro scuola, lavorare come tanti altri falegnami nella bottega di famiglia, ma ritrovarsi di fronte ad uno che ha tutte le caratteristiche del profeta li sorprende: “Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?”. Gesù non usava solo belle parole, ma i suoi gesti e i suoi insegnamenti avevano il sapore della sapienza, che solo con il cuore abitato dall’ascolto e dalla fede si può apprezzare, ecco perché invece lo rifiutano: non erano più capace di stupirai, di rendere lode a Dio. In merito mons. Vincenzo Paglia scrive: “Gli abitanti di Nazareth accettano che Gesù parli loro anche lungamente ma non possono sopportare che uno di loro, uno di cui conoscono, potremmo dire, pregi e difetti, possa parlare con autorità sulla loro vita e chiedere il cambiamento del proprio cuore. Spesso accade la stessa cosa con il Vangelo: è una parola che può anche meravigliare per la sua profondità, ma non le permettiamo di scalfire le nostre tradizioni, non le permettiamo di mettere in forse l’amore per noi stessi, e di disturbare la nostra pigrizia. Marco nota con tristezza che persino “Gesù si meravigliò della loro incredulità e non poté (non è che non volle) operare nessun miracolo”. E pensare che Gesù era in mezzo a loro!