Commento al Vangelo del giorno: Domenica 19 Giugno – Saziatevi e abbeveratevi della mia vita donata
Il Vangelo di oggi: Lc 9,11b-17
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
Contemplo:
I piccoli e i poveri:
Come le beatitudini sono una proclamazione della salvezza presente per i poveri, i miti, gli afflitti, i perseguitati in Gesù povero, mite, afflitto, perseguitato; così sono una rivelazione del disegno di Dio di realizzare nel mondo un ordine nuovo. I fortunati, i veri beati, non sono più i ricchi, i potenti, i dotti, i sapienti, ma i piccoli e i poveri, anche se non hanno beni su questa terra; in una parola sono fortunati e beati coloro che fanno spazio, nella loro vita a Gesù che, per amore nostro si è fatto piccolo e povero; anche loro possono dire: “Per me vivere è Cristo” (Fil 1,21). Perciò le beatitudini sono anche un’esortazione, per chi ha beni su questa terra, a incamminarsi per la via di piccoli e poveri, la via della vera felicità, strana e incomprensibile per il mondo, autentica e saggia per Dio.
Commento al Vangelo del giorno:
La festa di oggi ci rimanda al giovedì santo.
E’ una ripresa contemplativa degli eventi che in quel giorno abbiamo celebrato. Paolo ce ne ricorda la dimensione drammatica: nella notte in cui veniva tradito, Gesù prese del pane, lo spezzò e disse: Questo è il mio corpo che è per voi…. In quel contesto di tradimento e di paura ci consegnò la sua vita, la sua passione, la sua missione: fate questo in memoria di me. Fate questo, cioè celebrate questo mistero, saziatevi e abbeveratevi della mia vita donata. Ma anche fate questo, quello che io ho fatto, amate come io ho amato. Il pane e il vino che condividiamo sono energia motrice per un’esistenza condivisa, per un vivere lanciato sulle vie del dono senza rimpianti, per un costante rendimento di grazie nello Spirito.